Campari può tranquillamente festeggiare la performance del 2021 con un brindisi: i dati resi pubblici dalla società fanno registrare una crescita a doppia cifra in tutti gli indicatori finanziari sia rispetto al 2020 che al periodo prepandemico, e questo nonostante le grandi incertezze dell’ultimo anno e le pressioni sui costi delle materie prime. Nella fattispecie, Campari segnala un aumento del 52,4% sull’utile rettificato (che ammonta a 307,9 milioni), mentre l’utile dopo le varie rettifiche fiscali e finanziaria risulta incrementato del 51,6% (284,8 milioni).
Continuando a dare i numeri, l’azienda può vantare anche un’aumento delle vendite nette del 25,6% su base annua (+20,5%, invece, rispetto al 2019), con il quarto trimestre che in particolare ha portato a un incremento del 20,9% delle vendite nette nonostante l’impennata dei contagi da Covid inerente a quel periodo. Stando alle parole dell’amministratore delegato di Campari, Bob Kunze-Concewitz, l’azienda tenterà di affrontare il 2022 con fiducia, ma le previsioni puntano a un aumento della pressione sui costi dei materiali che potrebbe posticipare “il miglioramento della marginalità lorda”. Uno slittamento che, di fatto, è stato sufficiente a spingere a ribasso il titolo a Piazza Affari, che registra un calo di oltre quattro punti dalla pubblicazione dei dati.