La Regione Campania non cambia colore, e questo si era capito, ma inasprisce pure le regole per bar e ristoranti, che con la nuova ordinanza del 19 dicembre non possono neanche vendere un caffè d’asporto.
Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, aveva già annunciato la linea dura sul suo territorio, ma si pensava che fosse una linea dura in linea con il “semaforo” nazionale: arancione vuol dire sì sosspensione dei servizi di bar e ristorazione, ma con domicilio e asporto permesso fino alle ore 22.
Invece l’ordinanza firmata da De Luca, sebbene parli di una sostanziale conferma delle disposizioni statali, si spinge oltre e vieta – per errore o per eccesso di zelo? Lo scopriremo nelle prossime ore – anche l’asporto di bevande, come ad esempio il caffè, che in queste settimane difficili sta permettendo ai bar italiani di guadagnare comunuque qualcosina.
“Ai bar e agli altri esercizi di ristorazione”, si legge nell’ordinanza della Regione Campania “dalle ore 11,00 del mattino è fatto divieto di vendita con asporto di bevande, alcoliche e non alcoliche, con esclusione dell’acqua”. Insomma: dalle 11 del mattino i bar campani potranno vendere solo l’acqua e, paradossalmente, la città italiana dove il caffè si è trasformato in un rito non potrà più neanche servirlo d’asporto.