In Campania il Tar ha salvato dall’abbattimento i maiali sequestrati nell’inchiesta sugli sversamenti illeciti. La storia è alquanto complessa. Qualche tempo fa undici suini erano stati sequestrati nella frazione di Scalo di Atena Lucana a causa di un controllo effettuato da Asl e Carabinieri nell’ambito della più vasta inchiesta sugli sversamenti illeciti di rifiuti e idrossido di potassio nel Vallo di Diano.
I maiali appartenevano ad un’azione dalle frazione di Scalo che era stata sequestrata a sua volta per la presunta presenza di questi rifiuti. Tecnicamente i maiali non c’entravano nulla con l’indagine sui rifiuti, solo avevano avuto la sfortuna di essere allevati nella zona delle indagini senza i documenti necessari (questo secondo quanto sostenuto dall’accusa).
Era stato così deciso l’abbattimento dei capi, ma a questo punto il proprietario dei maiali, tramite l’avvocato Gianna Pina Benvvenga dello studio Senatore, era andato al Tar Campania per contestare questa decisione. Il Tar, a sua volta, ha così stabilito di accogliere le istanze della difesa, bloccando così l’ordine di abbattimento e di distruzione dei suini deciso dall’ordinanza sindacale.
Il ricorso si è anche basato sulla dichiarazione universale dei diritti dell’animale del 15 ottobre 1978 (promulgata presso la sede dell’Unesco di Parigi) e creata dalla Lega Internazionale dei Diritti dell’Animale. In questo modo gli animali si sono salvati. Questi undici maiali vanno ad unirsi così ai centoventi di Teggiano salvati nelle precedenti settimane sempre a causa della medesima indagine (la quale, fra l’altro, procede: la Procura ha chiesto aiuto anche all’esercito per scavare in zona).