Guardatelo: piccolo, innocente nella sua colorazione giallo-verdastra, sembra il più tranquillo del mondo. Ma non lo è, vi sta ingannando: questo che vedete in foto è il Pepper X, il peperoncino più piccante del mondo, colui che ha osato sfrattare dalla prima posizione il Carolina Reaper, ormai considerato l’ex peperoncino più piccante del mondo. E a dirlo è niente meno che il Guinness dei Primati.
Quanto è piccante il Pepper X, il peperoncino più piccante del mondo?
Il Carolina Reaper deve mettersi l’animo in pace: ha perso il titolo di peperoncino più piccante al mondo quando sulle scene ha fatto la sua comparsa il Pepper X, il quale vanta un punteggio SHU (Scoville Heat Unit: è la scala usata per misurare la piccantezza dei peperoncini e si basa sulla concentrazione di capsaicina, la molecola responsabile della sensazione di bruciore e piccantezza) di ben 2.693.000.
A creare questo re dei peperoncini piccanti è stato Ed Currie, il fondatore della Puckerbutt Pepper Company, nonché eminenza grigia celata dietro la creazione anche del precedente detentore del titolo, il Carolina Reaper, che sempre dalla sua mente e dalle sue mani è stato creato, ma che deve accontentarsi di un punteggio SHU di soli 1.640.000.
Il punteggio Scoville di Pepper X è stato calcolato con precisione dalla Wintrhrop University della Carolina del Sud che ha condotto diversi test usando dei campioni prodotti nel corso degli ultimi 4 anni.
Limitarsi a riferire questi numeri probabilmente non vi da l’idea dei livelli di piccantezza raggiunti. Se però vi diciamo che un classico peperoncino jalapeno ha un punteggio Scoville di 3.000-8.000? Capite l’ordine di grandezza? Il Pepper X è sull’ordine dei milioni.
E se ancora siete scettici, eccovi il video della puntata di Hot Ones dove il Pepper X ha fatto il suo incandescente debutto:
Le espressioni facciali di chi lo ha assaggiato la dicono lunga. Ma come fa questo peperoncino a essere così piccante? In realtà è abbastanza semplice. Tutti pensano sempre che siano i semi i responsabili della piccantezza, ma non è così. La capsaicina, infatti, è contenuta nella pellicola che contiene i semi. La parte esterna dei Pepper X è piena di curve e costolature, il che vuol dire che all’interno c’è più spazio per lo sviluppo di tale pellicola.
Ed sta coltivando questi Pepper X nella sua fattoria da più di 10 anni, incrociando continuamente fra i loro i peperoncini più piccanti in modo da aumentare il contenuto di capsaicina. In un video ha spiegato che quando ha iniziato a creare di questi ibridi, c’erano due peperoncini di cui amava parecchio il sapore, ma che tuttavia non erano abbastanza piccanti per i suoi gusti (ma ha le papille gustative foderate di adamantio?).
Da qui ha deciso di incrociare i peperoncini per ottenere varianti sempre più piccanti. Ma ci vuol tempo: sono necessari anche anni prima che le nuove piantine mostrino i tratti desiderati e servono almeno dieci generazioni affinché gli ibridi si stabilizzino e diano frutti con caratteristiche specifiche.
Praticamente Ed prepara più di 100 incroci ogni anno, ma solo uno o due riescono a superare il ciclo di sviluppo di 10 anni. Se l’incrocio mostra le caratteristiche desiderabili (in questo caso più capsaicina per tutti) ecco che proseguono quella linea genetica. Ma se l’incrocio non ha tali caratteristiche, ecco che devono ricominciare tutto dall’inizio.
Sapete cosa vuol dire questo, vero? Che Ed sta già lavorando ai prossimi record e fra dieci anni potremo avere un nuovo peperoncino ancora più piccante del Pepper X. Per farci cosa, poi, non è dato saperlo, se non per puro amore della creazione.