Il cambiamento climatico è realtà, inutile negarlo, e in quanto tale fa sempre più paura: il 79,9% degli italiani ne è spaventato, e teme in particolare l’aumento di più di 1,5 gradi della temperatura media del pianeta. A sottolinearlo è l’Osservatorio sulla sostenibilità realizzato dal Censis in collaborazione con Assogestioni, l’associazione italiana delle società di gestione del risparmio.
Timori che, per gli italiani, non finiscono qui: il 73,9%, infatti, afferma che se per bloccare il cambiamento climatico è necessario ricorrere che portano ad aumenti del prezzo di energia, beni e servizi, allora è meglio cercare strade alternative. Eh sì, perché il restringimento del portafoglio nel nome del green è uno spettro che fa paura, ed evidentemente inquieta più del riscaldamento globale, tanto che il 44% degli italiani si pronuncia contrario a pratiche all’insegna della sostenibilità che determinino ulteriori iniquità sociali. Che poi, a proposito di sostenibilità, c’è una gran confusione: il 74,6% degli intervistati ritiene che ci sia troppa confusione, e solamente il 26,2% è fiducioso di sapere con esattezza cosa si intende. Il problema? Troppe informazioni, troppo rumore di fondo.
Ci troviamo dunque in uno stallo: da un lato la minacciosa imminenza del cambiamento climatico, dall’altra la paura dell’inflazione. La soluzione, stando al 76,6% degli italiani, passa per la finanza: importanti gli investimenti sostenibili ESG (Environmental, Social and Governance), verso i quali è auspicabile un investimento privato per portare verso la transizione ecologica. Peccato che, di sti benedetti ESG, il 64,4% degli italiani dice di saperne o niente, e il 63,4% sostiene di averne solamente sentito parlare. La stragrande maggioranza (84,6%), però, è d’accordo su un punto: occorre chiarezza e semplicità delle informazioni sugli investimenti ESG in modo da farli apprezzare. In soldoni, più consigli da parte dei consulenti finanziari, e meno nebbia mediatica.