La pizzeria “Il Mulino” di Camaiore, in provincia di Lucca, è recentemente finita al centro delle polemiche a causa dell’arredamento piuttosto discutibile: sulle pareti, infatti, figuravano numerosi simboli fascisti e altri cimeli del Ventennio. Elio D’Alessandro, titolare del locale, sostiene tuttavia di non voler certo offendere nessuno.
“Non toccatemi la famiglia, mia figlia, il lavoro” ha spiegato Elio, che negli ultimi giorni ha ricevuto anche minacce di morte. “Ho sempre avuto rispetto di tutti: i miei addirittura erano di sinistra, mio nonno è stato prigioniero a Dachau… Mio padre in primis mi ha insegnato la libertà e il rispetto”. Il pizzaiolo, dopo aver rimosso le insegne in questione, si è poi rivolto ai Carabinieri per le minacce subite. “Mai mi sognerei di andare a Solaio ad offendere chi ha idee opposte alla mia”.
L’intera vicenda è stata ripresa anche da Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra italiana, che sottolinea come i cittadini facciano bene a “protestare e ad esprimere sdegno per questa pacchiana e sgradevole esibizione di paccottiglia”, al fine che nel Paese non si permettano più “sceneggiate filofasciste” di questo tipo. Potere al Popolo Versilia, invece, assume una linea più dura nei confronti del sindaco Del Dotto. “A Camaiore tutti sapevano, comprese le forze dell’ordine e chi amministra il comune” si legge in una nota, che invita a squarciare “quel velo di ipocrisia che caratterizza chi si finge indignato, quando fino all’altro ieri taceva e tollerava”.