Continua a peggiorare la siccità in California: i dati hanno mostrato che a marzo il consumo di acqua è aumentato di circa il 19% rispetto al 2020. In pratica marzo 2022 è stato uno dei mesi più secchi mai registrati finora per la California.
Il problema è che Gavin Newsom, il governatore dello stato, aveva chiesto ai cittadini di cercare di limitare i consumi d’acqua. Anzi: recentemente il sindaco di Los Angeles ha chiesto ai residenti e alle aziende di limitare l’irrigazione di prati e campi a soli due giorni a settimana. Iresidenti si vedranno assegnare dei giorni prestabiliti per poter irrigare e potranno innaffiare i prati solo per otto minuti (15 se si possiedono sistemi di irrigazione più efficienti). Chi non rispetterà tali direttive verrà multato.
Anche la scorsa estate Newsom aveva chiesto ai californiani di ridurre volontariamente il consumo di acqua del 15%. All’atto pratico voleva dire innaffiare il prato di casa meno spesso, usare meno la lavastoviglie e installare elettrodomestici più efficienti dal punto di vista dei consumi. Così facendo, complici anche le precipitazioni autunnali e l’inizio dell’inverno (durante il quale si consuma meno acqua), ecco che il tasso di conservazione delle acque dello stato era gradualmente aumentato.
Solo che poi è arrivata la siccità dei primi tre mesi del 2022, i più secchi mai registrati. Il consumo dell’acqua è aumentato gradualmente a gennaio e febbraio, salvo poi esplodere a marzo. Per questo motivo Newsom ha deciso di spendere 100 milioni di dollari per realizzare una campagna pubblicitaria per esortare tutto lo stato a risparmiare acqua.
Ricordiamo che negli USA la siccità attuale è la peggiore negli ultimi 1.200 anni: si temono gravi incendi.