A dirlo sono i dati dell’Osservatorio dell’Unione Italiana Vini (UIV): nel corso del primo quadrimestre del 2023 l’export del Prosecco e delle bollicine italiane in generale è decisamente calato, segnando un -5,9% a volume. In pratica le bollicine hanno seguito il trend negativo del vino fermo. Per quanto riguarda le bollicine, si è registrato un export del -20% nel Regno Unito, del -6,8% negli Stati Uniti e del -2,4% in Germania.
Perché è calato l’export del Prosecco?
In generale, il Prosecco è calato dappertutto più della media delle altre bollicine:
- Regno Unito: -20,2%
- Belgio: -12,1%
- Svizzera: -9%
- Germania: -8,6%
- Stati Uniti: -4,5%
Gli unici dati positivi rimangono quelli della Francia, con un +12,7% e della Russia, con un +47,9%. Tuttavia, per quanto riguarda la Russia, tale crescita è un riflesso del periodo di stallo delle importazioni causato dalla guerra in Ucraina.
Nel corso del primo quadrimestre del 2023, quindi da gennaio ad aprile, le vendite all’estero del Prosecco sono diminuite a volume del 5,9%, ritornando a quota 100 milioni di litri. Se si va a guardare tutto il settore delle bollicine, il calo è del 3%, anche se l’Asti spumante è riuscito a ottenere un +18,7%.
Anche gli spumanti varietali hanno ottenuto un segno positivo, con un +11,5%. E le cose non vanno meglio nella GDO: le bollicine sono passate da un +4% a volume nel corso del primo trimestre a un -0,8% nel corso del semestre. Gli unici che si sono salvati sono gli Charmat low cost. Il Prosecco, per esempio, ha segnato un -5,8% a volume, a causa soprattutto della brusca frenata della Docg con un -21%.
Solo l’Asti Spumante e gli Charmat a basso costo sono rimasti a galla, rispettivamente con un +5,9% e un +8,6%. con prezzi a 4,6 euro al litro, circa il 40% in meno rispetto al Prosecco.
Carlo Flamini, responsabile dell’Osservatorio Uiv, ha spiegato che è presto per allarmarsi: potrebbe trattarsi di un calo fisiologico. Per esempi, negli Stati Uniti probabilmente c’è stato un overstocking durante il 2022. Tuttavia Flamini sottolinea un dato importante: a casa dell’aumento del costo della vita e dell’inflazione, il consumatore medio sta più attento al portafoglio, finendo col scegliere le bollicine meno costose (e questo vale soprattutto per i consumi casalinghi nel settore della mixology).
Flamini ha poi ribadito il concetto che gli unici spumanti a essere cresciuti in questa prima parte del 2023 sono, non a caso, proprio gli Charmat secchi, quelli che, magari, sono prodotti sempre a partire da uva glera e quindi come se fossero una sorta di “surrogato del Prosecco”.