Più consegne in ufficio e meno consumazioni al bar. Il colosso della caffetteria, Starbucks sta risentendo di un repentino cambio di abitudini dei consumatori Uk. Secondo quanto riporta il quotidiano Bloomberg, nell’anno fiscale chiuso a settembre 2018 il colosso delle caffetterie ha registrato una perdita di 17,2 milioni di sterline, che equivalgono a 22 milioni di dollari, contro i 46 milioni di utile registrati nel 2017.
Sicuramente a pesare sui conti, spiega il giornale britannico, è anche il clima di incertezza in cui vive il Paese a causa della Brexit. Nel frattempo la catena, accanto alla chiusura di molti store, nel Regno Unito e in altri Paesi d’Europa accelera sul franchising. Lo scorso anno, grazie a un’intesa con Alsea, ha autorizzato l’apertura di negozi a marchio Starbucks in Francia, Olanda e Lussemburgo, dove la la presenza del marchio era ancora molto limitata. E anche il Italia le cose sembrano procedere per il verso giusto: dopo una serie di aperture a Milano si appresta ad aprire il primo store a Torino e molto probabilmente anche a Bologna.