Nel corso del 2021 il valore del caffè è cresciuto dell’80%, ed è destinato a salire ancora a causa delle condizioni metereologiche in Brasile, il più grande fornitore di chicchi al mondo, che ha minacciato l’offerta del prodotto e innescato l’inflazione che aumenta i prezzi.
Si tratta, dopotutto, dell’ennesimo caso in cui il maltempo e la crisi climatica degli ultimi anni impatta l’economia rendendo i prodotti alimentari sempre più costosi; tanto che, secondo le stime della Food and Agricolture Organization degli Stati Uniti d’America i prezzi globali del cibo sono saliti del 31% nell’ultimo anno. Tuttavia, mentre in Brasile alla siccità più lunga dell’ultimo secolo segue la gelata più rigida dal 1994, la domanda di caffè continua a essere stabile anche nonostante le difficoltà legate alla pandemia.
I prezzi dunque aumentano, anche se non bruscamente come per altre tipologie di prodotto. E questo a causa della strategia adottata da Starbucks e altre aziende simili che acquistano il caffè con largo anticipo in modo da difendere i propri margini di profitto e tenere sotto controllo i prezzi, attutendo dove possibile il colpo legato alle oscillazioni di mercato. Anche con questi accorgimenti, tuttavia, l’aumento per il consumatore sarà inevitabile.