Caffè, le esportazioni dall’Uganda sono calate del 14%: è colpa della siccità

L'Uganda ha spedito un totale complessivo di 503.695 sacchi da 60 kg di chicchi di caffè a settembre, in calo del 14% su base annua.

Caffè, le esportazioni dall’Uganda sono calate del 14%: è colpa della siccità

La formula è semplice: la pioggia non cade, il raccolto non cresce, le esportazioni calano. E i prezzi? Quelli crescono, chiaro. L’Uganda ha spedito un totale complessivo di 503.695 sacchi da 60 kg di chicchi di caffè a settembre, in calo del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, ha affermato in un rapporto l’Uganda Coffee Development Authority (UCDA); imputando il calo del flusso alla siccità che ha strozzato molte delle aree coltivate.

siccità

“La diminuzione delle esportazioni è stata principalmente attribuita alle rese più basse di quest’anno, caratterizzate da siccità nella maggior parte delle regioni”, ha affermato l’UCDA, aggiungendo che le condizioni di siccità hanno portato a una stagione del raccolto più breve nell’Uganda centrale e orientale. L’Uganda è il più grande esportatore di caffè dell’Africa, seguito dall’Etiopia, e nonostante i cali dei volumi i guadagni continuano a mantenersi relativamente elevati a causa dei sopracitati aumenti dei prezzi internazionali della materia prima.

A proposito di questa tendenza è altrettanto interessante notare che, nel contesto statunitense, le vendite nelle catene stiano continuando ad aumentare nonostante il prezzo medio di una tazzina – secondo i report più recenti – abbia ormai raggiunto i cinque dollari – segno che il caffè potrebbe qualificarsi come un nuovo lusso a cui nessuno è veramente disposto a rinunciare.