Diciassette mesi fa nacque la cosiddetta Slow Food Coffee Coalition, un’iniziativa che vide la luce grazie in primis alla collaborazione tra Slow Food e Lavazza e che si propone di coinvolgere tutti i protagonisti della filiera del caffè nel nome della trasparenza, in modo tale da migliorare il valore della stessa attraverso un processo di responsabilità collettiva. Dopo quasi un anno e mezzo di lavoro, i primi importanti risultati sono stati presentati nella cornica di Terra Madre Salone del Gusto, in piene forze in questi giorni al Parco Dora di Torino fino a lunedì 26 settembre: fra questi spicca soprattutto la nascita di 29 nuove Comunità Slow Food legate al mondo del chicco di caffè, sparpagliate in nove Paesi del mondo.
Importante notare, per di più, che in ben otto di queste è stato avviato un percorso innovativo di certificazione del cosiddetto “caffè buono, pulito e giusto” – il Participatory Guarantee System, che di fatto consente agli stessi membri della comunità di valutare il frutto del proprio lavoro. Fra i numerosi progetti avviati è stato quello con Cuba a guadagnare l’attenzione della kermesse torinese: l’obiettivo, in questo contesto, è quello di rilanciare la produzione di caffè nell’isola, aumentare la crescita economica e sociale e allo stesso tempo migliorare l’impatto ambientale e socioculturale delle famiglie produttrici.
In questo percorso sono stati coinvolti 170 produttori locali, e si è arrivati alla produzione di una nuova miscela di caffè biologico cubano – la Reserva de Tierra Cuba, presentata in anteprima a Terra Madre – tracciabile grazie all’introduzione di una tecnologia blockchain.