Il lockdown del Vietnam potrebbere rendere difficoltose le esportazioni di caffè in tutto il mondo, Europa compresa. Dopo l’isolamento a causa dell’aumentare dei casi di Coronavirus della più grande città del paese del sud-est asiatico, Ho Chi Minh City, aumentano le preoccupazioni per le forniture globali di caffè Robusta, di cui il Vietnam è un importante produttore (il secondo al mondo).
Intanto, la Vietnam Coffee-Cocoa Association e altre organizzazioni commerciali hanno chiesto al governo del Paese di allentare le restrizioni per evitare ulteriori ritardi nelle spedizioni, con notevoli perdite per l’economia locale. Con il blocco del centro di esportazione della città infatti tutte le merci sono praticamente ferme, compresi i preziosi chicchi di caffè, il cui prezzo all’ingrosso quest’anno è già aumentato di circa il 50%, anche a causa delle maggiori difficoltà di approvvigionamento.
C’è da dire però che non è un bel periodo per il mercato mondiale del caffè: il Brasile, il più grande produttore mondiale di chicchi di caffè arabica premium, ha visto i suoi raccolti colpiti dalla siccità e dalle gelate. Secondo i rapporti, i danni del gelo sono stati così gravi che alcuni coltivatori di caffè potrebbero aver bisogno di ripiantare gli alberi, il che potrebbe significare che impiegano fino a tre anni per riprendere la produzione. Dunque, è presumibile che i prezzi del caffè aumenteranno ancora, e la crisi vietnamita non fa che aumentare le preoccupazioni per il mercato.