Aumenta la vodka in Russia, e aumenta anche il caffè in Italia: secondo le rilevazioni di Alessandro Bianchin, presidente del Gruppo Italiano Torrefattori di Caffè e Ceo di Bin Caffè, il prezzo della singola tazzina ora è arrivato a sfiorare l’euro e cinquanta, cortesia di un rincaro del costo della materia prima.
E il trend del settore, almeno per quanto riguarda l’Italia, non è dei più positivi: nel 2021 si è assistito a un aumento sostanziale delle importazioni, che segnano un incremento del 5,5% per il caffè verde e del +21,2% per il decaffeinizzato non torrefatto. Per quanto riguarda l’export della materia prima, invece, nel 2021 i dati raccontano una riduzione del ,8% per il green coffee e del 14,7% per la materia prima decaffeinizzata, equivalenti a una flessione del mercato che passa dai 41 ai 38 milioni di euro.
I grandi colpevoli della crisi di comparto sono il congestionamento del traffico marittimo dovuto all’impennata dell’import post lockdown e il cambiamento climatico, che ha alimentato l’irregolarità dei raccolti e la speculazione finanziaria internazionale. Gli addetti ai lavori. per superare il momento di crisi, auspicano l’aggiornamento dei bandi per l’internazionalizzazione.