Un nuovo passo in avanti per la candidatura a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco del rito del caffè espresso. Il Gruppo di Lavoro Unesco del Ministero ha infatti espresso parere positivo all’iscrizione nell’inventario nazionale del patrimonio agroalimentare italiano (Inpai).
Ricordiamo che la candidatura all’Unesco del caffè espresso italiano è diventata ufficiale nel dicembre 2019, mentre l’iter per il riconoscimento era iniziato già a marzo del 2016 tramite il deposito del protocollo del dossier di candidatura presso la commissione nazionale Unesco.
La candidatura è stata fortemente voluta dal Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale e coinvolge buona parte delle torrefazioni italiane. La primissima presentazione avvenne nel 2015 con l’intento – ovviamente – di tutelare e valorizzare il caffè espresso dal punto vista culturale e, appunto, rituale.
Nel frattempo, pure la regione Campania ha chiesto l’iscrizione del caffè espresso napoletano nella lista del Patrimonio culturale immateriale Unesco. Lo scorso luglio la giunta della regione Campania ha inviato alla Commissione italiana per l’Unesco il dossier con la candidatura dal titolo “La cultura del caffè espresso napoletano”, il tutto con la firma di Vincenzo De Luca.
In questo articolo del 2019 la nostra Nunzia Clemente spiega perché l’espresso italiano Patrimonio Unesco non ha senso.
Fonte: ANSA