Fabio Acampora, vicepresidente vicario di Epam, l’Associazione dei pubblici esercizi di Milano, ha fato sapere che il prezzo di una tazzina di caffè espresso a Milano è arrivato a 1,30, talvolta 1,40 euro. E c’è già chi parla di un possibile rialzo fino a 1,50 euro.
Un mese fa il costo di una classica tazzina di caffè era di 1,10-1,20 euro nella maggior parte dei bar di Milano. Tuttavia, da fine marzo, ecco che sono arrivati gli ulteriori rincari (qui trovi l’elenco delle città più care per quanto riguarda il caffè al bar). E come spiega Acampora, anche il mondo della ristorazione è stato colpito dal caro bollette e dall’aumento dei costi delle materie prime.
Dello stesso avviso è anche Assoutenti, l’Associazione per la tutela dei consumatori. L’arabica all’ingrosso, adesso, costa il 20% in più, il latte è aumentato del 30% e lo zucchero e il cacao del 10% (o più). Anche il brillantante per le lavastoviglie è andato alle stelle. Se il trend continuerà ad essere questo, ecco che entro fine anno una tazzina di caffè potrebbe arrivare a costare il prezzo record di 1,50 euro.
Acampora, poi, spiega che i ristoratori stanno resistendo, cercando di applicare aumenti contenuti in modo da non far ricadere tutto sui clienti. Ma non va meglio all’estero: una tazzina di caffè a Nizza costa 2,50-2,80 euro, a Valencia 1,60 euro e a Londra supera anche i 3 euro.
Ovviamente, se aumenta il caffè, aumenta anche il prezzo della colazione al bar: il cappuccino è salito ha un prezzo maggiorato del 20%, da 1,80 a 2 euro), i cornetti da 1,20 a 1,50 euro e i dolci lievitati superano i 2 euro. Una colazione al bar, ormai, non costa meno di 3,50 euro.