Caffè, è lotta all’alluminio: Nestlé lancia delle capsule compostabili in carta

È lotta alle capsule in alluminio nel mondo del caffè: la Nestlé ha lanciato delle alternative compostabili in carta.

Caffè, è lotta all’alluminio: Nestlé lancia delle capsule compostabili in carta

Pare che sia ufficiale: la guerra alle capsule in alluminio è ufficialmente cominciata. A onore del vero quello dell’inquinamento causato dai rifiuti del caffè è un problema in auge già da qualche tempo – le stime più recenti indicano una mole di 576 mila tonnellate di spazzatura poco “digeribile” ogni singolo anno -, ma è curioso come solo nel corso dell’ultima settimana vi abbiamo raccontato di tre potenziali soluzioni: la prima fu Re-fè, una sorta di apricapsule manuale in grado di separare capsule e fondi con un semplice gesto di pressione meccanica; poi le cosiddette coffe ball, ossia palline completamente biodegradabili che “scavalcavano” la necessità dell’involucro in alluminio; e infine ecco la soluzione proposta dai giganti – Nestlé e le sue capsule compostabili in carta.

Lotta all’alluminio: il futuro è bio

Caffè

Il colosso del food & beverage ha di fatto intercettato l’attenzione sempre più importante a questo particolare problema: la pietra dello scandalo, fondamentalmente, è l’incapacità di fondo di separare le diverse componenti, ossia l’alluminio e i fondi. Il risultato? Un mix che non viene né supportato né riconosciuto dai centri di riciclaggio, e che finisce per “marcire” per qualche secolo nelle discariche.

La soluzione proposta, che senza ombra di dubbio andrà a incontrare il favore di quella fetta di consumatori sempre più attenta alle tematiche verdi, è quella di introdurre una serie di capsule del tutto compostabili a base di carta. È tuttavia importante notare, come si è premurata di sottolineare la stessa Nestlé, che di fatto le sue capsule in allumino sono già di fatto riciclabili: l’introduzione delle versioni “cartacee”, se così vogliamo battezzarle, potrebbe in un certo senso essere descritta come un effetto placebo.

Una lettura, questa, che di fatto trova risonanza anche nelle parole di Guillaume Le Cunff: “L’obiettivo non è sostituire tutte le cialde in alluminio con la carta” ha infatti commentato il CEO di Nespresso, che fa parte di Nestlé “ma dare più scelta al consumatore. È un’alternativa per opzioni sostenibili”. In altre parole, sta al consumatore stesso decidere che fare: può scegliere le nuove capsule in carta, che come abbiamo accennato sono compostabili, oppure riciclare quelle più tradizionali in alluminio.

Le Cunff non ha fornito obiettivi di vendita per le nuove capsule, che hanno impiegato tre anni per essere sviluppate e saranno sperimentate in Svizzera e Francia, ma spera che attraggano nuovi consumatori e mantengano quelli esistenti. Lo stesso Le Cunff, per di più, si è premurato di sottolineare come il lancio delle nuove capsule non sia un caso di greenwashing: come abbiamo già sottolineato, infatti, le capsule tradizionali erano già riciclabili – si tratta, parafrasando le parole del CEO, di fornire semplicemente una scelta in più, con tanto di occhiolino strizzato.