Sapevate che, a livello globale, vengono prodotti ogni singolo anno circa 576 mila tonnellate di rifiuti di capsule di caffè? No? Beh, manco noi a dirla tutta. Quel che è peggio, pare che la maggior parte di questa mole di spreco non venga, di fatto, riciclata correttamente a causa di una incapacità di fondo nel separare le diverse componenti: l’alluminio, infatti, che di per sé sarebbe riciclabile al cento per cento, non viene separato dai fondi, creando un mix non supportato (o riconosciuto) dai centri di riciclaggio. Re-fè, start up trevigiana, si inserisce proprio in questo contesto, e si è di recente aggiudicata il primo premio Creativity Startup 2022 mettendo a punto un apricapsule manuale in grado di separare correttamente la capsula in alluminio dai fondi del caffè.
Re-fè: un’idea semplice per un problema concreto
Come accennato il progetto messo a punto dal team di Re-Fè è riassumibile in una sorta di apricapsule manuale che è in grado di separare capsule e fondi con un semplice gesto di pressione meccanica: un’idea apparentemente semplice, di fatto, ma che si propone di risolvere un problema decisamente pressante. Occorre infatti sottolineare, per di più, che a oggi i programmi di raccolta capsule sono sovente troppo piccoli o non abbastanza efficienti da poter risolvere diversamente il problema dello spreco, con la maggior parte di questi oggetti che finisce per “marcire” (e si fa per dire, perché di fatto una cialda in alluminio ci mette fino a 500 anni per decomporsi del tutto) nelle discariche.
Il progetto cui fa capo Re-Fè è di fatto partito nel 2021, anno che ha visto la produzione dei primi cinquanta prototipi di apricapsule realizzati con l’ausilio di stampanti 3D. Nell’anno a venire il team è riuscito a stringere importanti partnership a livello nazionale con Filoalfa, Fluire Atelab e Superforma; e ora, come accennato in apertura, si è aggiudicato il primo premio Creativity Startup 2022 promosso dalla Treviso Creativity Week 2022.
“Facilitiamo il riciclo delle capsule di caffè e trasformiamo gli scarti in nuove risorse” ha commentato Federico Girotto, founder e designer della start up. “Vogliamo rendere accessibile il riciclo delle capsule di caffè e utilizzare gli scarti come nuova risorsa di upcycling, consapevolizzando le persone sull’impatto delle loro scelte”. Oltre a lui, il team di Re-Fè è composto da altri quattro individui, tutti trevigiani al di sotto dei 35 anni: Marco Santomauro, che cura gli aspetti finanziari, Valentina Lovat, impegnata sul fronte della sostenibilità e della comunicazione, Riccardo Sponchiado, ingegnere dei materiali e Lorenzo Donadel, che segue gli aspetti fiscali.