Interrompiamo i programmi per portare il sapore di una buona notizia: tra gli innumerevoli rincari degli ultimi tempi, che passano dal caro bollette ai più recenti record storici di grano e mais, figura anche l’aumento del prezzo del caffè causato dai vari lockdown e dal cambiamento climatico. A porre una frenata a questo particolare incremento, tuttavia, ci pensa la Colombia, che stima un aumento del 5% sulla produzione del 2022.
La Colombia occupa il terzo gradino del podio dei maggiori produttori mondiali di caffè, dove è preceduta da Brasile e Vietnam; e ha recentemente annunciato che la prossima campagna di produzione della materia prima si attesta intorno ai 13,2 milioni di sacchi, ironicamente proprio grazie a un miglioramento delle condizioni climatiche (che, nel caso degli altri due Paesi, sono invece disastrose). Prima di farci prendere troppo dall’entusiasmo, però, occorre ricordare che di fatto la Colombia arriva da alcune annate assolutamente catastrofiche: ad esempio, nel 2019, il Paese sudamericano arrivò a produrre appena 12,6 milioni di sacchi, un volume del 9% più basso rispetto all’anno precedente e che vanta la maglia nera di peggior raccolto degli ultimi sette anni. In tempi normali la Colombia ha una capacità produttiva di circa 14 milioni di sacchi l’anno: se dunque la produzione del 2022 è tendenzialmente una notizia positiva, il valore è ancora al di sotto del regime normale.