Cacciata dal ristorante per un tatuaggio: cos’è la “tattoo policy”

In un ristorante australiano vige un dress code intransigente, tanto da allontanare una cliente abituale con un tatuaggio sulla schiena che, quella sera, non era coperto dal vestito.

Cacciata dal ristorante per un tatuaggio: cos’è la “tattoo policy”

Non si parla più solo di “dress code” nei ristoranti, ma ora si deve mettere in conto anche la “inking policy” o “tattoo policy“. Ovvero, il dress code che riguarda però i tatuaggi. E in alcune realtà la cosa è presa sul serio. Ne è un esempio un ristorante che ha cacciato la cliente perché questa aveva un tatuaggio dietro la nuca, vistoso e non coperto dal vestito.

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Accade in Australia e la ragazza, Katie Hally, si è vista negare l’ingresso in un ristorante perché il proprio tatuaggio era dai gestori ritenuto “offensivo e aggressivo“.

Il tatuaggio tanto scabroso

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Katie Hally quella sera indossava un vestito verde piuttosto scollato sulla schiena, cosa che – complice il caschetto – lasciava scoperto il tatuaggio importante che dalla nuca arriva quasi alle scapole. Si tratta di ideogrammi cinesi, tatuati ovviamente in verticale, e che hanno scandalizzato i gestori del ristorante Burleigh Pavilion australiana. Ci si chiede a questo punto se qualcuno dello staff avesse tradotto il significato della scritta e l’avesse ritenuta offensiva (capita non di rado, dopotutto, che qualcuno scelga tatuaggi in una lingua straniera per essere poi ingannati sul significato).

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E invece no, il problema non è il significato di questo specifico tatuaggio, dato che significa “amore, famiglia, felicità“. Evidentemente si tratta di altro. La cliente ha quindi chiesto di parlare con il manager del ristorante, ma la conferma arriva lapidaria: il ristorante era elegante e i tatuaggi in vista, soprattutto su collo e schiena, non sono ben voluti e non rispettano il dress code.

Botta e risposta su Facebook

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La ragazza, tornata a casa dopo l’accaduto, racconta su Facebook l’episodio taggando il ristorante: “mi hanno negato l’ingresso al Burleigh Pavilion ieri pomeriggio, a quanto pare il mio tatuaggio sul collo fatto nel 2010 e che significa Famiglia Amore e Felicità è troppo offensivo o intimidatorio nel 2023. Pazzesco. #c’èunaprimavoltapertutto“. In più, racconta al DailyStar di essere “stata al Burleigh Pavilion milioni di volte, abito letteralmente a 250 metri dietro l’angolo. Ho indossato esattamente questo outfit, con una giacca tenuta sul braccio“.

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Il ristorante non ha atteso molto a pubblicare un post di difesa: “gli ospiti con dei tatuaggi sono i benvenuti nel nostro locale, tuttavia la nostra policy non permette tatuaggi, abbigliamento o comportamenti che possano essere considerati aggressivi o mettere a disagio gli altri avventori. I tatuaggi su collo, testa o volto da noi sono considerati aggressivi e intimidatori“.

Fonte Daily Star