Torniamo a parlare di caccia: in Liguria il Governo ha bloccato la legge regionale. Questo vuol dire che sarà vietato appostarsi sui terreni di altri. Le associazioni ambientaliste hanno vinto il loro ricorso: ora la legge numero 9 del 2020, approvata solo lo scorso 19 maggio e impugnata il 22 luglio dal consiglio dei ministri, dovrà andare a giudizio dalla Consulta.
Il motivo principale per cui il Governo ha contestato questa legge regionale ligure è la possibilità di installare appostamenti di caccia fissi e temporanei su terreni altrui, senza dover avere il preventivo consenso del proprietario del terreno. Secondo la legge ligure, infatti, il proprietario non può opporsi prima, ma solo una volta che gli appostamenti sono stati installati se il tutto è avvenuto a sua insaputa. Per il Governo, però, si tratta di una violazione del Codice Civile e del concetto di proprietà privata.
Un’altra violazione sarebbe quella in merito alle norme stateli in materia di paesaggio: la legge regionale esonera da necessità di richiedere permessi per realizzare alcuni tipi di opere (tipo i canali di scolo o opere su frane precedenti). Contestata anche la gestione delle Zps, cioè delle Zone di Protezione Speciale per la tutela dell’avifauna: la legge regionale concedere ai cacciatori la possibilità di cacciavi a gennaio per due giornate settimanali a discrezione del singolo cacciatore e non in due prefissate giornate settimanali.
Dal canto suo la Lega Abolizione Caccia (fra i responsabili dell’esposto al Governo insieme a WWF, Enpa, Lav e Lpu) parla dell’ennesima “brutta figura” dell’assessorato regionale agricoltura e parchi: da anni ormai riceve continue censure dalla magistratura, sia da Tar che dalla Corte Costituzionale, oltre a contestazioni da parte del Governo.
Sempre a proposito di caccia, da luglio 2020 ci sono anche nuove regole in Piemonte.