“Il cioccolato sta per estinguersi, succederà entro 40 anni”, tuonava il 31 dicembre il sito americano Business Insider, portando molti dati a supporto dell’inquietante teoria. Due giorni dopo la categorica conferma: “Dal 2050 sarà impossibile coltivare il cacao, dicono gli esperti”.
Nel frattempo la notizia rimbalzava in Italia, disegnando uno scenario apocalittico persino per Isaac Asimov.
Certamente eccessivo: causa imminente estinzione delle fave di cacao Mars, multinazionale americana specializzata in dolciumi, sta finanziando costose ricerche per modificare geneticamente la pianta.
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Proviamo a uscire dal fumetto e tornare alla realtà grazie a un articolo del Foglio (non online).
Tutto inizia con un rapporto NOAA, National Oceanic and Atmospheric Administration, basato su una precedente ricerca che risale al 2014.
Si scopre così che entro il 2050 verrebbero meno, a causa dei cambiamenti climatici e l’innalzamento delle temperature, le condizioni ideali per coltivare il cacao in molte aree tropicali, dove proliferano le cabosse (frutti della pianta di cacao) tra i 20 gradi a nord e a sud dell’equatore, in un clima caldo e umido.
C’è un particolare però, le previsioni originali non hanno mai parlato di rischio estinzione. Lo studio della NOAA ha esaminato 294 località che coltivano alberi di cacao: solo il 10,5% ha mostrato “una crescente idoneità alla produzione di cacao”; il restante 89,5% starebbe diventando “meno adatto” vista la diminuzione delle precipitazioni.
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E Mars, cosa c’entra Mars?
Mars ha investito un miliardo di dollari per sostenere la sperimentazione di Crispr da parte degli scienziati della California University. Crispr è un cosiddetto editor genetico, o meglio, un paio di forbici molecolari che possono tagliare con precisione pezzi di Dna, e sostituirli con nuovi tratti, in questo caso per rendere la pianta del cacao più resistente alle malattie virali e fungine.
Tutto qui. Siamo sollevati e contenti di poter dire che la notizia dell’incombente fine del cioccolato è stata grossolanamente esagerata.
[Crediti | Business Insider, Daily Meal, Il Foglio]