Cacao, la Costa d’Avorio stringe un accordo con gli Emirati Arabi per costruire nuovi impianti

La Costa d'Avorio punta ad aumentare la quantità di cacao che lavora a livello nazionale grazie a un nuovo accordo con gli Emirati Arabi.

Cacao, la Costa d’Avorio stringe un accordo con gli Emirati Arabi per costruire nuovi impianti

Arrivano notizie lievemente contrastanti dalla Costa d’Avorio: se da un lato abbiamo infatti il rischio che il raccolto delle fave di cacao rimanga irrimediabilmente compromesso dalla morsa della siccità, con le ultime settimane in particolare che hanno portato a un drastico calo delle precipitazioni; dall’altro abbiamo le più recenti promesse di un incremento della produzione nazionale attraverso la costruzione di nuovi impianti. Evidentemente la speranza del Paese africano, che di fatto occupa il primo posto assoluto nella classifica dei produttori mondiali di cacao, è che la crisi idrica attualmente in corso sia poco più di una macchia temporanea, destinata a estinguersi nel futuro prossimo; e non l’introduzione di una nuova tendenza climatica per gli anni a venire.

La Costa d’Avorio e gli accordi con Emirati Arabi Uniti e Cina

cacao

Dicevamo della produzione locale: attualmente i numeri parlano di una mole produttiva complessiva di circa 2,2 milioni di tonnellate all’anno, con il 35-40% di questo che viene lavorato all’interno degli stabilimenti distribuiti sul territorio nazionale mentre il resto viene esportato nel resto del globo. L’idea dello stato africano, come brevemente accennato qualche riga più sopra, è quella di potenziare la propria capacità di lavorazione interna costruendo nuovi impianti – un piano che tuttavia necessita di alleati con una notevole disponibilità economica.

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Ecco che entrano dunque nel quadro gli Emirati Arabi Uniti, i cui rappresentanti hanno di recente firmato un accordo con i capi di stato ivoriani per la costruzione di un nuovo impianto di macinazione nella città di San Pedro. Stando a quanto lasciato trapelare il nuovo centro avrà una capacità di macinazione di circa 120 mila tonnellate – un aumento che dovrebbe contribuire notevolmente ai ritmi lavorativi del Paese africano – e dovrebbe essere completato entro ottobre 2023.

Gli Emirati Arabi (che attualmente sono alle prese con l’obiettivo della sicurezza alimentare) non sono però gli unici partner in affari della Costa d’Avorio: Yves Brahima Kone, direttore generale del Coffee and Cocoa Council (CCC) ha infatti svelato durante le sue più recenti dichiarazioni che le autorità governative ivoriane hanno raggiunto accordi simili anche con la Cina; con il Paese del Dragone che di fatto contribuirà a costruire due nuovi stabilimenti che entreranno in produzione entro il prossimo ottobre.

C’è un gran fermento nel mondo del cacao, in altre parole: non dimentichiamoci, rimanendo in questo contesto, che l’Unione europea ha recentemente vietato l’import di prodotti legati alla deforestazione (cacao tristemente e naturalmente compreso); mentre la stessa Costa d’Avorio, insieme al Ghana, ha messo a punto un ultimatum per sfidare le grandi aziende del settore e tutelare i lavoratori dallo sfruttamento.