La Costa d’Avorio è il principale produttore ed esportatore di cacao in tutto il mondo, nonostante i recenti problemi con la siccità: considerando quindi l’innegabile importanza di questo particolare settore nell’economia nazionale, è comprensibile che le autorità governative vogliano tutelarlo e proteggerlo da pratiche distruttive che premiano il guadagno immediato mettendo in discussione, tuttavia, la sostenibilità ambientale e lo stesso futuro del comparto. A partire dalla prossima stagione produttiva – quella che comprenderà il 2023 e il 2024, per intenderci, pertanto, il cacao prodotto in tutto il Paese sarà opportunatamente tracciato dal campo in cui viene raccolto fino agli stabilimenti in cui formalmente decolla il flusso delle esportazioni.
La novità è stata annunciata dallo stesso direttore del Consiglio per la produzione di caffè e cacao, Yves Brahima Koné, intervenuto a margine del Forum dell’Associazione europea dei produttori svoltosi a Roma dal 13 al 15 settembre; ed è di fatto da intendere come parte degli sforzi messi in atto dalle autorità locali per combattere il fenomeno della deforestazione tristemente legato alla produzione di cacao. Importante notare, infine, che l’iniziativa va di fatto a inserirsi in un contesto in cui la stessa Commissione europea adotterà (nel 2023, secondo quanto trapelato) una legge per prevenire l’importazione di materie prime direttamente legate alla deforestazione richiedendo alle aziende produttrici di fornire l’adeguata documentazione per dimostrare le proprie catene non sono coinvolte nella distruzione delle foreste locali.