Aumenti, rincari e ancora aumenti. I costi di produzione impennati dall’inflazione inchiodano anche i giganti come Burger King: il più grande proprietario del marchio negli Stati Uniti, Carrols Restaurant Group Inc., ha infatti annunciato che presto le porzioni di crocchette di pollo verranno ridotte.
Il problema è da ricercarsi soprattutto negli aumenti della carne bovina, il cui prezzo è incrementato del 33% nel quarto trimestre del 2021 su base annua. Il che, quando la carne bovina rappresenta il 25% degli acquisti in materie prima della tua azienda, è un bel problema. A questo rincaro vanno ovviamente a sommarsi gli aumenti ai costi per confezionamento, trasporto e manodopera. E la risposta di Carrols? Semplice: prima si aumentano i prezzi del menu, poi si riduce il numero di crocchette di pollo da dieci a otto.
L’inflazione crescente per ingredienti chiave come la carne di manzo e maiale, insieme alle interruzioni della catena di approvvigionamento (che per alcuni mesi hanno causato una vera e propria carenza di patatine fritte a McDonald’s), è uno dei problemi con cui l’intero settore della ristorazione si trova a fare i conti dopo gli eventi della pandemia. Giusto perché gli ultimi due anni, alla fine, sono stati rilassanti.