Lo potremmo chiamare il Burger King della discordia: la costruzione del nuovo locale della nota catena di fast food a Perugia è diventata la scusa perfetta per trasformare tutta la faccenda in uno scontro politico vero e proprio.
Il cuore della vicenda è la costruzione di un nuovo Burger King in un’area che il Piano regolatore ha classificato come Pcu, cioè come Parco campagna urbana. Accanto ad essa, c’è poi anche la necessità di approvare la realizzazione delle opere compensative esterne e la creazione di un vincolo preordinato all’esproprio.
Nel 2015 i privati avevano deciso di presentare un’istanza per integrare il comparto con il ristorante, in modo da recuperare parte della volumetria di un supermercato vicino. Una legge regionale prevede che i Comuni possano concedere zone edificatorie in cambio di opere e lavori pubblici. In tale ottica, per poter costruire il Burger King in quell’area, l’azienda dovrà in cambio:
- creare un tratto di percorso ciclopedonale fra viale Centova e la fermata ferroviaria Aldo Capitini
- realizzare i marciapiedi che colleghino questa zona con quelle limitrofe
- piantumare alberi e altre piante
- raddoppiare la corsia d’immissione da viale Centova sulla rotatoria di raccordo con la superstrada
- realizzare cinque stazioni di percorso vita nel percorso bike-sharing
- creare un’area verde attrezzata per far giocare i bambini
In realtà in molti Comuni sono attive leggi singole: danno la possibilità ai supermercati o ai grandi locali delle catene della ristorazione di costruire i loro impianti a patto, però, che realizzino nei dintorni opere e lavori pubblici utili alla comunità.
Tuttavia la questione si è trasformata in un teatro di lotta politica fra il Centrodestra di maggioranza che sostiene il sindaco Andrea Romizi e l’opposizione. Il piano è stato approvato con 22 voti a favore e 10 contrari. Ma non è filato tutto liscio: un paio di membri della Lega sono passati a FI, in particolare Fioroni, presidente della commissione Bilancio, è passato a FI senza rinunciare al suo ruolo, ma la Lega contesta il fatto che, secondo i patti, a lei spettava la presidenza della commissione.
Sulla questione ora sono intervenuti Simone Pillon, coordinatore della Lega e il sindaco: quest’ultimo ipotizza che Fioroni potrebbe lasciare la presidenza dopo il via libera al bilancio di previsione.
Questioni politiche e complesse che vanno a complicare la realizzazione del Burger King. Cristiana Casaioli della maggioranza ha spiegato che l’area interessata al progetto è comunque privata e attualmente versa in uno stato di degrado: i lavori che verranno effettuati potranno migliorarla e mantenere la sua vocazione sportivo-ricreativa.
Sulla stessa linea di pensiero è Margherita Scoccia, assessore all’Urbanistica: per lei l’impatto del ristorante sarà minimo.
Non dello stesso avviso è, invece, l’opposizione che sostiene che in questo modo verrà eliminata un’area verde della città. L’opposizione ricorda che in quell’area è stato costruito di tutto nonostante sia una zona nata per essere il polmone verde della città, un luogo dove praticare sport e passare il tempo libero. Invece negli ultimi anni sono solo aumentare le zone di cemento e le aree commerciali, favorendo così solo il lato economico. E tutti i lavori compensativi previsti non potranno alterare questa situazione.