Andiamo in UK perché qui Burger King ha annunciato che, in occasione del World Vegan Day, lancerà dei nuovi nuggets, cioè i Dirty Vegan Nuggets. In pratica degli altri nuggets senza nuggets, a ben vedere.
Realizzati in collaborazione con The Vegetarian Butcher, si tratta infatti di crocchette di soia che rappresentano un’edizione limitata delle crocchette vegan lanciate dalla catena a inizio anno e che vogliono assomigliare a quelle di pollo vero, ma senza contenere nessun tipo di derivato animale. Quindi crocchette di pollo, ma senza pollo. Queste crocchette di soia saranno condite con un’apposita salsa barbecue e con cipolle croccanti.
Ma attenzione: per acquistare queste finte crocchette di pollo, i clienti dovranno per forza usare un codice che si trova solamente sull’app di Burger King. Inoltre questa voce del menu sarà disponibile solo dal 1 al 6 novembre (è possibile ordinarla anche tramite Deliveroo).
Il fatto è che Burger King ha deciso di ampliare le sue opzioni vegane in tutto il mondo in quanto mira a diventare al 50% tutto vegetale entro il 2030. I ristoranti del Regno Unito sono avanti in tal senso: a marzo hanno visto il lancio degli hamburger vegani al curry katsu, mentre lo scorso anno era stato introdotto il Vegan Royale. Inoltre a ottobre Burger King ha annunciato che due dei suoi ristoranti di Bristol sarebbero diventati totalmente vegan, dopo il successo ottenuto con un locale analogo a Londra.
Burger King ha affermato di essere orgogliosi del proprio menu senza carne perché offre una gamma diversificata di prodotti. Ok, tutto molto bello, ma che senso ha trasformare un locale di Burger King solamente in un ristorante vegetariano o vegano? Mi spiego: prima ci si lamentava che non c’erano abbastanza offerte vegetariane nel menu di Burger King, quindi i vegetariani cosa potevano mangiare? Ma trasformare tutto il menu in vegetariano penalizza chi vuole l’alternativa a base di carne vera, quindi andiamo semplicemente da un opposto all’altro. La via di mezzo no, non ci piace?