Pare che Burger King si stia mettendo al lavoro per eliminare i PFAS tossici dagli imballaggi alimentari, anche se non così alacremente come alcune associazioni si aspettavano.
Jose Cils, CEO di Restaurant Brands International, la società madre di Burger King, Popeyes e Tim Hortons, durane l’assemblea annuale degli azionisti ha affrontato per la prima volta pubblicamente la questione delle sostanze chimiche tossiche PFAS utilizzate negli imballaggi alimentari (quelle che in Danimarca sono già state vietate nei cartoni alimentari impermeabili e nelle padelle antiaderenti).
Cils ha spiegato che i PFAS sono una sostanza antiaderente che crea una barriera in modo che il cibo non fuoriesca attraverso gli imballaggi. Tuttavia l’azienda sta esaminando diverse alternative per ottenere il medesimo scopo, ma senza usare i PFAS. A tal proposito c’è molto lavoro ancora da fare, ma i primi risultati in tal senso sono stati positivi e, prossimamente, condivideranno ulteriori dettagli in merito.
Non tutti, però, sono stati così entusiasti di tale annuncio Mike Schade, direttore di Mind the Store, si è dichiarato deluso dal fatto che Burger King e RBI non abbiano ancora adottato una politica per eliminare gradualmente i PFAS. Tuttavia è incoraggiante il fatto che l’azienda abbia annunciato di star studiando alcune alternative.
La speranza è che si muovano con maggior rapidità, visto che rivali come Wendy’s si sono già impegnati a non utilizzare più quelle sostanze tossiche entro la fine del 2021. Ovviamente le alternative prescelte dovrebbero essere totalmente rese pubbliche in modo da essere sicuri che non si stia sostituendo una sostanza chimica tossica con un’altra.
In realtà, secondo Erika Schreder, direttore scientifico di Toxic-Free Future, i loro test hanno evidenziato che Burger King serve già alcuni hamburger in imballaggi senza PFAS, il che dimostra che hanno già trovato delle alternative.
[Crediti | Safer Chemicals]