Arrivano i primi tentativi di imbroglio per quanto riguarda i buoni spesa. Avevate dei dubbi che non sarebbe successo? La notizia arriva dalla Puglia: alcuni beneficiari rivendono i voucher del Governo. Era solo questione di tempo prima che i soliti furbetti si facessero avanti per approfittare della situazione.
Questa vicenda arriva da Gravina in Puglia. Come saprete, con la conferenza stampa di sabato sera scorso, il premier Giuseppe Conte ha emesso un’ordinanza grazie alla quale sarebbero stati erogati 400 milioni di euro per creare dei buoni spesa che i Comuni avrebbero dovuto distribuire alle famiglie bisognose, quelle che a causa dell’epidemia da Coronavirus non hanno reddito o cassa integrazione/altri sussidi che gli permetta di comprarsi da mangiare.
Fin qui nulla da eccepire. Se non fosse che Alesio Valente, sindaco di Gravina di Puglia, provincia di Bari, tramite un video pubblicato sulla sua pagina Facebook ha denunciato una situazione ai limiti dell’incredibile: gli sono stati segnalati dei “furbetti” che stanno cercando di approfittare della situazione, rivendendo i buoni spesa. Nello stesso video il sindaco avvisa costoro: li manderà in galera.
Sempre nel video, il sindaco ha reso noto di aver saputo di persone che rivendono i buoni spesa. Un esempio? Se viene erogato un buono spesa del valore di 100 euro, ecco che il furbetto in questione lo rivende a 70 euro. Il sindaco ha poi ammonito: stanno facendo i controlli, i colpevoli verranno denunciati e spediti in galera.
Proprio a seguito di tutto ciò, il comune di Gravina ha deciso di modificare le modalità di erogazione: già da ieri sui buoni spesa viene riportato nome e cognome del beneficiario. Quando vengono poi consegnati per fare la spesa, deve essere per forza allegato un documento di identità: in caso contrario, i buoni spesa non saranno utilizzabili.