Torniamo a parlare dei buoni spesa Covid: in Calabria una maxi operazione delle forze dell’ordine ha permesso di scovare e denunciare 156 persone che avevano prodotto dichiarazioni false per fingersi poveri e ricevere così i buoni spesa messi a disposizione durante l’emergenza Coronavirus.
L’indagine in questione è andata avanti da aprile a giugno 2020. I Carabinieri si sono sincerati che i cittadini in questione avevano richiesto ai relativi comuni il bonus spesa previsto per le famiglie bisognose, il tutto presentando false attestazioni. L’operazione è stata chiamata Mala Emptio: nella maggior parte dei casi i furbetti avevano dichiarato di trovarsi in forte difficoltà economica.
Fra le false dichiarazioni ci sono state:
- falsa attestazione sulla residenza
- falsa dichiarazione in merito al numero dei componenti del nucleo famigliare
- omessa o falsa indicazione di aver ricevuto, nel medesimo periodo, altri sussidi sociali come indennità di maternità, pensioni di invalidità, indennità di disoccupazione o anche reddito di cittadinanza
C’è stato anche chi ha richiesto i buoni spesa pur continuando a percepire il reddito da lavoro dipendente in quanto facente parte di una categoria che poteva continuare a lavorare e chi è risultato avere decine di migliaia di euro di buoni postali.
I Carabinieri hanno prima controllato chi avesse fatto domanda per i buoni spesa, poi hanno esaminato i documenti e le autodichiarazioni annesse e infine, tramite dati forniti da Inps, banche e istituti di credito, si sono accertati dell’effettivo stato economico dei richiedenti. Questo ha permesso di scovare 156 persone che si erano finte indigenti per ottenere i bonus spesa. Per loro, adesso, è scattata la denuncia per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, con annessa multa che varia dai 5.164 ai 25.822 euro.