Non solo ormai la Bud Light non è più la birra più amata dagli americani, ma non si trova neanche più fra le prime dieci birre apprezzate dagli statunitensi. A dirlo è un nuovo sondaggio realizzato da YouGov che spiega come la birra sia ormai precipitata in 14esima posizione dopo la vicenda che ha visto coinvolto l’influencer transgender Dylan Mulvaney.
Bud Light dice addio alla top ten delle birre più amate dagli americani
La vicenda ormai è arci nota, qui la trovate spiegata nel dettaglio. Riassumendo molto, Bud Light fa una collaborazione con l’influencer trasngender Dylan Mulvaney, gli regala delle lattine con il suo viso (lattine che erano un omaggio e dunque non in vendita), gli americani conservatori si risentono del fatto che la loro amata birra venga associata con una persona transgender e decidono di boicottare in massa il marchio. Risultato? Perdite in Borsa per Bud Light, scorte che si accumulano invendute nei magazzini, americani che non la bevono più neanche quando regalata e aziende dell’indotto che cominciano a chiudere i battenti a causa del contraccolpo.
Fine del recap. Il sondaggio ha mostrato che l’anno scorso Bud Light era nella top ten delle birre più amate degli americani, più precisamente era al nono posto ed era al pari di altri marchi come Corona extra, Dos Equis e Coors Light.
Ma nel secondo trimestre di quest’anno, dopo la collaborazione con Dylan Mulvaney, ecco che qualcosa è cambiato. Altri marchi come Pabst Blue Ribbon, Miller Genuine Draft e Miller Lite l’hanno superata in popolarità. Mentre nelle prime cinque posizioni del sondaggio si sono attestate la Guinness, Heineken, Corona, Samuel Adams e Blue Moon, ecco che Bud Light è precipitata in 14esima posizione.
La crescente popolarità dei marchi rivali di Bud Light è andata di pari passo con il calo di vendite e consumi del marchio di proprietà di Anheuser-Busch. Nella settimana terminata il 24 luglio, le vendite della Bud Light sono diminuite del 27,9% (un lieve miglioramento rispetto al calo del 28,5% della settimana precedente).
Bud Light ha tentato di recuperare posizioni nella settimana del 4 luglio, pubblicando sui social foto di birra ghiacciata in vista del Giorno dell’Indipendenza. Solo che anche questa mossa pubblicitaria ha ricevuto risposte negative, con gli utenti che hanno pubblicato video di casse e casse invendute di Bud Light, nonostante gli sconti promossi dai rivenditori e ribadendo che la gente non comprava la Bud Light neanche con i coupon e le offerte.
Un altro utente, poi, ha pubblicato il video di un Walmart di Salem, nell’Oregon dove si vede un frigorifero totalmente pieno di Bud Light, mentre quelli accanto, contenenti birre rivali, erano vuoti. E non solo la Bud Light rimane invenduta: anche gli altri marchi di Anheuser-Busch, come Budweiser e Michelob Ultra, rimangono a prendere polvere sugli scaffali.