Abbastanza prevedibilmente, alla fine è accaduto: Bud Light non è più la birra più venduta in America. La birra, finita nei guai a causa della collaborazione con l’attivista e influencer transgender Dylan Mulvaney, è stata soppiantata al primo posto delle preferenze degli statunitensi dalla chiara messicana Modelo Especial.
Bud Light non è più la più amata dagli americani
A dare la notizia è stata Constellation Brands: secondo un report del distributore statunitense, infatti, adesso è la Modelo Especial la birra più venduta negli USA, non più la Bud Light. I dati effettivamente parlano chiaro: a maggio Bud Light ha venduto birra per un valore di 297 milioni di dollari, con un calo del 22,8%.
Dal canto suo, invece, sempre nel mese di maggio la Modelo Especial ha superato i 333 milioni di dollari di vendite, con un aumento del 15,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questi sono i dati di Newsweek.
Ma anche i dati sulle vendite di NielsenIQ sono in linea: sempre nel mese di maggio, le vendite di Modelo Especial si sono attestate sui 341,9 milioni di dollari, mentre quelle della Bud Light si sono dovute fermare a 298,6 milioni di dollari.
Il problema è che, secondo gli analisti, il periodo di black-out di Bud Light potrebbe essere destinato a perdurare. Gli analisti della società di servizi finanziari Jeffries, per esempio, hanno fatto un sondaggio fra i distributori di birra. Ebbene: il 65% dei distributori sostiene che la “protratta debolezza della domanda di Bud Light dovrebbe persistere”. Le prospettive, infatti, sono che la controversia scatenata dalle lattine di birra regalare da Bud Light a Mulvaney durante il concorso “March Madness”, quelle nate per celebrare l’anniversio di un anno da quando Mulvaney ha iniziato a identificarsi come una donna, non si sta affatto placando. Anzi: potrebbe durare ancora almeno sei mesi.
Un terzo degli intervistati, poi, è stato ancora più drastico: i consumatori di Bud Light potrebbero decidere di boicottare la birra in via permanente.
Ovviamente il calo di vendite di Bud Light si è riflettuto negativamente anche sulle azioni della sua società madre, la AB InBev. Tutti i marchi gestiti da AB InBev, in effetti, hanno subito cali del 10% nel mese di maggio.
La particolarità della vicenda è che tutto quanto accaduto è successo a causa di un singolo post su Instagram pubblicato sul profilo di Dylan Mulvaney. Quel singolo post ha causate perdite ad AbInBev per un valore di 27 miliardi di dollari (il che spiega anche perché Ab InBev abbia silurato in fretta i due dirigenti responsabili di questa campagna promozionale).
Il 31 marzo il valore di mercato di Ab InBev era di 134,55 miliardi di dollari, mentre il 1 aprile Dylan Mulvaney ha pubblicato il suo post. Da allora Ab InBev ha perduto il 20% del valore di mercato. E tutto sempre e solo per un singolo post.