Ci siamo: MasterChef 13 è appena ricominciato (così come sono ricominciate i nostri top e flop) e dunque ecco che l’Huffington Post ha deciso di intervistare Bruno Barbieri, giudice senior del cooking show. E lo chef non si è fatto pregare, facendo alcune affermazioni che di sicuro faranno storcere il naso a molti “conservatori”. Oltre ad aver dichiarato che sperimentare fa sempre bene, ecco che ha anche rivelato che, secondo lui, i ristoranti dovrebbero cominciare a considerare l’immigrazione come una risorsa.
Bruno Barbieri e l’immigrazione considerata come una risorsa
Ovviamente l’intervista dell’Huffington Post è iniziata con MasterChef 13, visto che Barbieri, dei tre giudici, è l’unico presente sin dalla prima edizione. Per lui si tratta di 300 puntate, con questa nuova stagione che ha deciso di introdurre delle novità (come gli Stress Test e il giudice ombra, misteriosamente celato dietro a un vetro e sui cui è partito il toto-scommesse).
Secondo Barbieri questa sarà un’edizione più “noir”, misteriosa e si è anche fatto scappare un astuto spoiler: chi ha mai detto che il giudice ombra sia uno chef? Ovviamente poi si è parlato dell’influenza di MasterChef sulla cultura culinaria italiana. Barbieri ha rivelato che nei paesi in cui il programma è presente, c’è stata una maggior diffusione di correnti, idee e nuove tendenze, con la figura del cuoco che è diventata centrale. Il che in effetti ci sta: ha sdoganato orde di aspiranti chef che per merenda si preparano una delicata “sfogliatina croccante salata con velo di crema vaccina”, che a dire mi mangio un cracker con del formaggio spalmato pareva brutto.
Non si poteva poi non parlare di uno dei problemi che affligge la ristorazione. No, non dei clienti che si credono tutti grandi giudici culinari, quello per Barbieri è un bene perché indica una maggior consapevolezza da parte delle persone per quanto riguarda il lavoro nelle cucine.
No, il problema è quello della cronica mancanza di personale in sala e in cucina. Barbieri spiega che è un problema di vecchia data, che però adesso si è acuito perché il livello dei ristoranti è sempre più alto e dunque serve sempre di più personale specializzato. Per questo motivo Barbieri auspica che si investa di più nelle scuole alberghiere e nelle università, ma anche che si cominci a considerare l’immigrazione come una risorsa, ovviamente formando adeguatamente le persone che arrivano nel nostro Paese.
Un attimo di pausa per immaginare Francesco Lollobrigida mentre cortocircuita pensando al Made in Italy da lui tanto amato portato avanti dagli immigrati. Ok, fine della pausa.
Barbieri ha poi anche parlato delle nuove tendenze culinarie, fra cui le farine di insetti e la carne coltivata in laboratorio. E ammette candidamente di averle già assaggiate, visto che sperimentare fa proprio parte del mestiere di chef. Anzi: lui stesso ha assaggiato la birra fermentata con le formiche trenta anni fa, mentre la farina di insetti era comune fra i nostri antenati. E ricorda che non bisogna mai eccedere in quanto l’estremismo non funziona mai. Né in un senso, né nell’altro.
Chissà se in una delle Mystery Box di quest’anno ci saranno anche le farine di insetto? A questo punto, dopo le sue parole, ce l’aspettiamo.