Bruno Barbieri influenza pure il paniere dell’istat

Bruno Barbieri è riuscito a influenzare il paniere Istat e no, non l'ha fatto con il cibo.

Bruno Barbieri influenza pure il paniere dell’istat

Alzi la mano chi di voi, prima di assistere a una puntata della trasmissione “4 Hotel” in cui altrettanti albergatori si sfidano per ingraziarsi un severissimo Bruno Barbieri, sapeva cosa fosse un topper. Quell’ulteriore materassino imbottito che inserisce tra il materasso e il coprimaterasso di cui, improvvisamente, si è scoperto che l’hotellerie non poteva fare a meno. Titolari di alberghi si sono presi dei cazziatoni per la sua assenza, e molti sono corsi a i ripari installandoli, a volte anche in maniera palesemente posticcia, magari solo nella suite del giudice di MasterChef.

Una vera la fissa la sua, tanto che qualcuno ha cominciato a chiedersi il perché di tanta solerzia nei confronti di un oggetto di cui a malapena gli stessi professionisti del settore conoscevano l’esistenza. Un dubbio che si è risolto quando Barbieri ha finalmente scoperto le sue carte, mostrandosi come testimonial proprio per un’azienda di topper, piumoni e cuscini (sì, ha firmato anche questi).

Barbieri e le televendite

topper barbieri

Operazione che ha sollevato non poche perplessità, visto che è passata anche dai social senza il necessario hashtag #adv, ma ormai era fatta: l’operazione di marketing subliminale ha funzionato talmente che ormai sembra che i topper siano sempre esistiti, e 4 Hotel si è rivelato essere tutto un’enorme televendita.

4 Hotel: Aldo Grasso demolisce l’ego di Bruno Barbieri 4 Hotel: Aldo Grasso demolisce l’ego di Bruno Barbieri

Barbieri si ritrova quindi ormai più vicino all’attività di un Alessandro Greco coi materassi in lattice, che a quella del suo collega Giorgio Locatelli, più simile a un Giorgio Mastrota che a un Antonino Cannavacciuolo, Mastrota che dal canto suo ora manda avanti un suo dignitosissimo programma di cucina, cosa che non si può più dire dell’ex pluristellato bolognese.

L’invasione del topper è stata una manovra il cui successo per ora poteva essere solo valutato empiricamente, ma ora i dati sono ufficiali: il topper per materasso è entrato nel paniere Istat.

I dati Istat

costi inflazione

Il paniere Istat è da sempre un ottimo termometro delle abitudini di consumo degli italiani. Si tratta di un elenco di più di 1900 prodotti e servizi considerati elementari, utilizzato dall’Istituto Nazionale di Statistica per il rilevamento dei prezzi. Quest’anno tra le new entry si trova lo speck, il pantalone corto da donna, la camera d’aria per la bicicletta e il cono gelato, oltre al famigerato topper, nell’anno in cui esce ufficialmente di scena il tampone molecolare per il COVID-19.

Pain au chocolat Motta firmato da Bruno Barbieri: Prova d’assaggio Pain au chocolat Motta firmato da Bruno Barbieri: Prova d’assaggio

Il topper si aggiunge quindi ad un insieme di prodotti per cui vengono effettuate qualcosa come 33 milioni di quotazioni di prezzo – di fonte scanner data e provenienti mensilmente dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) a cui se ne aggiungono 388 mila raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica (UCS) e circa 237 mila raccolte direttamente dall’Istat. Certo, magari vi aspettavate che Barbieri influisse sui consumi attraverso il cibo, ma visti i risultati della sua collaborazione con Motta, forse è meglio così.