Brooklyn Beckham, figlio di Victoria e David Beckham, proclama di voler diventare uno chef. Brooklyn Beckam conduce un cooking show. Ma Brooklyn Beckham non sa cucinare e in tutta questa faccenda si crea un cortocircuito.
La storia è questa. Il figlio 22enne della Spice Girl e del celebre calciatore ha un sogno nel cassetto: vuole diventare un grande chef. E fin qui non c’è nulla di male. Solo che ha deciso di saltare alcune tappe del procedimento, ovvero quelle in cui effettivamente impara a cucinare per passare direttamente alla conduzione di un cooking show.
Il programma si chiama Cookin’ With Brooklyn e vanta un team di 62 professionisti, incluso una figura che approva le ricette, cinque operatori e nove produttori. Questo tipo di troupe solitamente viene riservata a importanti programmi televisivi, se si considera poi che ogni puntata ha un budget di 100mila dollari.
Il problema, però, è che non puoi condurre un cooking show se non sai cucinare. O meglio: dipende dal tuo intento. Il cooking show di Paris Hilton, chiuso dopo solo una stagione, in realtà aveva un suo senso: Paris non proclamava di voler diventare una grande chef e non millantava di saper cucinare, semplicemente si metteva dietro ai fornelli insieme ai suoi amici dicendo “Oh, vediamo cosa riusciamo a combinare”.
Un programma così di cucina ci sta: non so cucinare, ma vediamo cosa riesco a combinare senza sostenere di essere uno chef o un aspirante tale. Il problema col programma di Brooklyn, invece, è diverso: lui vuole diventare uno chef e forse nella sua mente pensa che mettersi un cappellino e abbracciare una forma di formaggio basti per essere classificati come tali, ma non funziona proprio così.
Durante le puntate del suo show, tutto quello che fa è preparare un panino che è una variante del tradizionale fish & chips britannico, mettendoci dentro a un bagel un’orata e un’insalatina di cavolo. Ma quello che fa storcere il naso è che Brooklyn in realtà non cucina e non prepara un bel niente. Tutto quello che fa è limitarsi a spalmare la salsa sul bagel, appoggiandovi sopra gli ingredienti preparati da altri.
Non sa impastare e non sa friggere neanche un pezzetto di pesce (beh, ad onor del vero anche alcuni promettenti concorrenti di MAsterChef candidati alla vittoria sono usciti perché non sapevano friggere!). Ma c’è di peggio: lui è convinto di star cucinando. Senza alcuna autoironia dice in favore di telecamera che si possono pare i panini in tanti modi diversi, basta essere creativi. Già, peccato che, come ci insegnano i giudici di MasterChef, assemblare non vuol dire cucinare.
In pratica ha preso da mamma: cucina esattamente come la Posh Spice cantava. Bisogna anche dire che questo è il terzo tentativo di carriera di questo figlio d’arte. Da adolescente ambiva a diventare un calciatore professionista come suo padre, ma l’Arsenal gli ha dato il benservito a soli 15 anni.
Poi si è messo in testa di studiare fotografia alla Parsons School di New York, ma sentiva troppa nostalgia di casa e così ha abbandonato gli studi dopo meno di un anno. E adesso ha deciso di diventare uno chef. Solo che forse nessuno gli ha ancora fatto notare che prima di diventare chef e prima di condurre un cooking show forse bisogna saper cucinare.
E intanto diversi conduttori televisivi inglesi gridano al nepotismo. Ulrika Jonsson si rammarica per tutti quegli amici e colleghi che sono abili chef, ma che si vedono scavalcati da qualcuno come Brooklyn che tutto quello che fa quando sostiene di cucinare in realtà è assemblare ingredienti preparati da altri. Molto diretto anche il pensiero di Lorraine Kelly: la presentatrice in diretta ha spiegato che inizialmente pensava che il programma fosse una parodia. Solo dopo si è resa conto che non lo fosse e di quanto si prendesse sul serio il ragazzo.
E mentre si spera che non sia Brooklyn ad occuparsi del catering per il suo matrimonio con l’attrice Nicola Peltz, ecco che pare che abbia in mente di lanciare una linea di salse piccanti. Sempre preparate da altri ipotizziamo.