Una passeggiata nel bosco passata a raccogliere i funghi si è trasformata, a distanza di qualche mese, in un incubo. Tutto cominciò nel mese di ottobre quando, una coppia di coniugi del comune di San Donaci, in provincia di Brindisi, decisero di congelare alcuni funghi raccolti nei boschi per poi consumarli qualche giorno fa, nella serata di mercoledì 4 maggio. Dopo qualche ora dal pasto, però, ecco che cominciano i primi dolori, che eventualmente culminano in un ricovero all’ospedale.
La coppia si è presentata all’ospedale Perrino di Brindisi il giorno successivo, il giovedì 5, con forti dolori addominali, vomito e diarrea. Dopo aver raccontato l’accaduto al personale sanitario, questo ha immediatamente contattato l’esperto reperibile del Centro di controllo micologico della Asl di Brindisi, Antonio Tursi, che ha identificato la specie di funghi e, in collaborazione con il Centro antiveleni di Foggia, disposta la terapia. Al momento, marito e moglie sono ricoverati all’ospedale e versano in gravi condizioni.
“Tra i funghi esaminati abbiamo trovato l’Amanita phalloides, detta anche tignosa verdognola, che è altamente velenosa e spesso mortale: contiene amanitine e falloidine, tossine che sopravvivono a cottura e congelamento” ha spiegato Tursi. “Accanto all’Amanita abbiamo identificato anche un altro fungo tossico, la Lepiota gruppo helveola“.