Bridgerton è inclusivo con tutti, tranne che con i vegani

Nella terza stagione di Bridgerton, Netflix e ShondaLand accenderanno gli animi. Sì, ma non solo quelli appassionati: la nostra attenzione va al vegano di corte.

Bridgerton è inclusivo con tutti, tranne che con i vegani

Cari gentili lettori, un quesito: perché mai questa corte varia e floreale, attorniata alle famiglie Bridgerton e Featherington, è meravigliosamente inclusiva con tutti ma con un’evidente eccezione? Curioso – senza dubbio – che una società ricca e imbellettata governata da un Re bipolare, una Regina dispettosa, nobili promiscui, giovani in età da marito di ogni taglia e dimensione, occhi allungati, pelli scurissime, pretendenti su sedia a rotelle faccia gruppo per vessare il vegano Lord Debling.

Il diamante della terza stagione non è ancora stato nominato, e non crediate che la crescente passione tra Colin Bridgerton e Penelope Featherington (Lady Whistledown di notte) possa distrarre da narrazioni secondarie e malcelate dagli autori. I primi quattro appuntamenti lasciano aperto il quesito, rendendoci impazienti di conoscere le sorti di tale personaggio.

Quel “increscioso amore” per verdure e ortaggi

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Strano personaggio, quel Debling, conversano i giovani virgulti: “il suo increscioso amore per verdure e ortaggi. Con tutte le fortune che possiede può permettersi di essere bizzarro quanto vuole. Bizzarro. Tra tutta la varietà ben accetta e presente a corte – la corte più abbondante e utopica che si sia mai vista in una serie tv, o perlomeno su Netflix – Lord Debling è accolto ma solamente grazie al proprio rango e ricchezza. Per il resto, quest’uomo educato e di bell’aspetto, che sembra apprezzare moltissimo la tormentata Penelope, è tenuto ben lontano dal resto del gruppo. Perché? Lord Debling è un naturalista schietto e che non ama i convenevoli, ma soprattutto è vegano per sua stessa dichiarazione.

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Durante il ballo inaugurale, Lord Debling è il primo a notare Penelope, e si approccia piuttosto direttamente a lei. La sua figura è imponente e la sua testa avvezza a lettura e viaggi esplorativi verso i confini del mondo; fa notare con fermezza e orgoglio l’orrore degli animali imbalsamati e usati come arredamento; un intelletto fino che va ben oltre al minimo sindacale richiesto per le conversazioni a corte. Non teme di palesarsi, sarcasticamente: “Ho rinunciato a cibarmi di cadaveri di animali e vengo a malapena tollerato (…) Mi congratulo per essere uscita dal branco pur rischiando di essere il bersaglio”, dice a Penelope.

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Che quella messa in atto dagli autori e da ShondaLand sia una critica (nei confronti della nobiltà retrograda e superficiale) o una provocazione (si sa, non è più tollerabile far battute sulla grassezza di una dama, ma lo è ancora rendere zimbello un vegano) rende questo giuoco ancor più interessante: anche se siamo indotti a pensare che Penelope sceglierà un altro partito, siamo altrettanto sicuri che Lord Debling ne uscirà comunque a testa alta.