Il governo della Gran Bretagna ha messo in guardia i supermercati e ha chiesto loro di fare scorta di prodotti alimentari. Se ci sarà una Brexit no-deal il 31 dicembre, infatti, il timore che è possano esserci carenze.
A dirlo è stato il Sunday Times: mentre i colloqui fra Boris Johnson e Ursula von dei Leyen vanno avanti, ecco che i ministri hanno avvertito non solo i supermercati di fare scorta (si temono soprattutto carenze di verdure fresche in caso di Brexit senza accordo: si parla di problemi di forniture per almeno tre mesi, con penalità sulle tariffe delle merci), ma anche i fornitori di medici, dispositivi sanitari e vaccini: meglio fare scorta di medicinali.
Sia i ministri che i supermercati sono preoccupati delle corse agli acquisti folli causati dalla paura. E ricordano quanto successo a inizio pandemia: gli inglesi hanno svuotato gli scaffali dei supermercati facendo scorte inutili e potenzialmente dannose.
Perché? Da una parte abbiamo persone che accumulano scorte che non serviranno a nulla anche con prodotti che scadono, mentre dall’altra abbiamo persone che rimangono senza beni di prima necessità, quegli stessi beni che magari stanno facendo la muffa nella cantina di qualcuno che si è gettato anima e corpo nell’accaparramento selvaggio e che probabilmente finirà col buttare parecchia di quella merce accumulata perché scaduta.
Anche l’Irlanda del Nord, in caso di Brexit senza accordo, si è dichiarata fortemente preoccupata per i suoi approvvigionamenti di cibo.