Chi si sarebbe aspettato queste bellicose conseguenze dopo la Brexit? Pare che Francia e Regno Unito, infatti, si siano “dichiarate guerra” per la pesca nella Manica, con tanto di blocco navale dei pescherecci e schieramento di navi da guerra su ambo i fronti.
Tutto inizia con gli accordi stipulati da Francia e Regno Unito dopo la Brexit per quanto concerne i diritti di pesca nella Manica. Tali accordi erano stati raggiunti dopo lunghe discussioni. Solo che i pescatori francesi non gradiscono troppo il nuovo sistema di rilascio di licenze in quanto viene limitato il loro accesso alla Manica.
Per questo motivo ecco che decine di pescherecci hanno organizzato un blocco navale intorno alla contesa Isola di Jersey. Solo che questa metodica di protesta ha scatenato una reazione a catena. Londra, infatti, ha deciso di inviare nella Manica due motovedette da guerra della Royal Navy, in modo da pattugliare la zona vicino all’isola.
I pescherecci francesi, vedendo arrivare la HMS Severn e la HMS Tamar, hanno deciso di sciogliere il blocco e tornare a casa, forse complici anche i cannoni per attacchi veloci e le mitragliatrici ben visibili sui ponti delle motovedette. Nel frattempo Boris Johnson ha dato tutto il suo sostengo a Jersey, definendo “ingiustificata” la minaccia del blocco navale.
Ma non penserete mica che Parigi sia rimasta con le mani in mano, vero? Anche la Francia, infatti, ha deciso di inviare due motovedette. Clément Beaune, segretario di Stato francese per gli Affari europei, ha ribadito che non verranno intimiditi dalla manovre britanniche al largo di Jersey. E ha chiesto che vengano eliminate le restrizioni imposte ai pescherecci francesi, visto che sono nate a seguito di un’interpretazione troppo limitativa degli accordi stipulati dopo la Brexit.
Intanto Bruxelles cerca di fare da paciere, invitando tutti alla calma. L’esecutivo UE, in effetti, ha ricevuto notifica da parte del Regno Unito della concessione di 41 licenze ai pescherecci UE attivi nelle acque di Jersey. Solo che sono state poste ulteriori condizioni, non presenti negli originali accordi. Per questo motivo Bruxelles chiede al Regno Unito di rispettare gli accordi presi in precedenza: le concessioni non possono essere discriminatorie e ulteriori requisiti vanno discussi per tempo.