Pare che la Brexit metterà a rischio l’export italiano di rosmarino e lavanda. Questo perché il Regno Unito ha imposto norme fitosanitarie più stringenti per evitare l’ingresso della Xylella. Solo che tali norme potrebbero remare contro le indicazioni internazionali.
Tecnicamente la Gran Bretagna aveva già siglato degli accordi con l’Unione Europea. Solo che adesso ha deciso di imporre delle misure fitosanitarie ancora più restrittive per cercare di evitare una possibile introduzione della Xylella, ancora presente fra gli ulivi italiani.
Da parte sua Confagricoltura ha chiesto alla Commissione UE di intervenire sulla questione. Tale provvedimento è stato approvato a febbraio ed è entrato in vigore proprio questi giorni, colpendo duramente le esportazioni italiane. I produttori liguri di rosmarino e lavanda, infatti, hanno segnalato che tali prodotti sono assai richiesti dal Regno Unito, ma tali provvedimenti potrebbero mettere a dura prova l’export, con conseguente danno economico.
Il Regno Unito è il quinto mercato in ordine di importanza per tale comparto, con il 5% di export in valore. Confagri ha poi chiesto anche ai ministeri delle Politiche Agricole e degli Affari Esteri di intervenire.
Al momento il dossier è al vaglio della Commissione Europea, la quale ha già protestato con il Regno Unito: l’adozione di tali misure non sono gradite, visto che non sono né giustificate dal punto di vista tecnico-scientifico, né in linea con gli accordi precedentemente stipulati. Effettivamente tali provvedimenti sono stati adottati in maniera unilaterale, non dando neanche tempo alle imprese di adeguarsi alle nuove richieste.
Questo perché, fra le richieste, ci sono controlli onerosi anche dal punto di vista procedurale, spesso impossibili da mettere in pratica e che causano quindi uno svantaggio competitivo.