C’è chi pensa che la storia di BrewDog valga la pena di essere raccontata e chi mente – se non altro per godersi l’alternarsi delle ascese e delle discese tracciate dal celebre birrificio d’Oltremanica. Dagli alti – a tratti altissimi, ché d’altro canto stiamo pur sempre parlando di uno (forse “il”) dei birrifici artigianali più celebri al mondo – ai bassi, come il recente round di chiusure nel Regno Unito a causa dei rigori del caro bollette; e passando anche e soprattutto per la palude delle controversie: dalle lattine in oro che non erano in oro alle numerose e gravi accuse di molestie sessuali e comportamenti scorretti indirizzate a James Watt, numero di BrewDog. Chiaro, questo sempre che il film decida di raccontarne.
Tra birra e Tom Cruise: il film di BrewDog
Ad annunciare il film di BrewDog è d’altro canto lo stesso James Watt con un breve post pubblicato su LinkedIn. Il titolo è già tutto un programma: Underdogs, The Rise of BrewDog. “È stato davvero emozionante lavorare con persone così talentuose sulla sceneggiatura di questo fantastico nuovo film” si legge nel post in questione. “Da quando Martin e io abbiamo fondato BrewDog, entrambi appena 24enni, il viaggio è stato straordinario: alti e bassi, fallimenti, successi e una buona dose di polemiche lungo il percorso”.
Al momento sono pochi, purtroppo, i dettagli riguardanti la produzione. Un primo indizio ce lo fornisce lo stesso post di Watt: “Non vediamo l’ora di portare la nostra storia sul grande schermo”.
La destinazione è il mondo del cinema, dunque, ma le informazioni circa una data di uscita o il cast sono avidamente rarefatte. Qualcuno, nei commenti del post in questione, ha provato a suggerire possibili protagonisti per interpretare Watt e il suo collega e co-fondatore Martin Dickie.
“Chi interpreta i ruoli principali? Avete fatto una telefonata a Tom Cruise e Brad Pitt?” ha chiesto un utente. “Sarebbe fantastico”, ha risposto Watt. Controversie e speculazioni a parte, siamo certi che un film che racconti la storia di BrewDog possa essere una storia più che interessante: nel periodo della sua infanzia, tanto per fare un esempio, Watt e il suo socio faticavano a ottenere dei prestiti per finanziare la produzione, e dovettero mentire alla banca per ottenere 150 mila sterline.
La start up fu addirittura rifiutata dagli investitori di Dragon’s Den, un famoso programma della BBC in cui aspiranti imprenditori hanno l’opportunità di presentare le proprie idee ad un gruppo di affaristi multimilionari. Occhi puntati su James Watt, insomma: i primi aggiornamenti sul film di BrewDog passeranno inevitabilmente da lui.