L’irresistibile desiderio di trasgredire la legge per mangiare uccelli vietati: un “lusso” che diversi funzionari e impiegati a Brescia si sono concessi, organizzando un pranzo illegale.
Ne valeva davvero la pena sedersi a tavola, andando contro le regole anti contagio, a un passo dalla possibilità che si allentino, per mangiare alcuni scheletrici e piccoli uccelli vietati dalla legge? A quanto pare per 23 persone, tra impiegati e funzionari di Brescia, sì, valeva la pena. I Carabinieri hanno bloccato una festa due giorni fa in cui hanno individuato 23 commensali intenti a consumare il famoso “polenta e osei”: la tradizione vuole che questa pietanza sia composta da polenta servita insieme a uccellini di cacciagione, in particolare i cosiddetti uccellini dal becco gentile, come allodole, tordi, beccafichi o fringuelli.
Questo genere di uccellini è però vietato dal 2014 per proteggere alcune specie di volatili a rischio, secondo la modifica del decreto legge n.91 che afferma che: “è vietato vendere, detenere per vendere, trasportare per vendere, acquistare uccelli vivi o morti”. I bresciani lo sanno ormai molto bene e in realtà non si sorprendono più di tanto di questo stravolgimento culinario della loro tradizione. Fatta eccezione per alcuni, a quanto pare.
Il pranzo illegale (sotto diversi punti di vista) è stato consumato all’interno di una grande sala nella sede di Gardone Val Trompia della Comunità Montana. Gli ospiti sarebbero tutti impiegati o funzionari della struttura, stranamente non appare alcun politico. I piatti sarebbero stati preparati da alcuni commensali nelle loro case e poi avrebbero condiviso il piatto vietato all’interno della struttura. A quanto risulta, i funzionari e gli impiegati avrebbero cucinato una cinquantina di uccellini.
Al momento non si sa come i Carabinieri forestali siano venuti a conoscenza del pranzo illegale, l’unico commento, al momento, è quello rilasciato da Massimo Ottelli, presidente dell’ente pubblico che ho fornito le sale del pranzo illegale: «Fino a qualche ora fa non sapevo nulla di quanto è successo. Ho già convocato i due dirigenti lunedì mattina per un approfondimento e una verifica sulle responsabilità interne. Naturalmente le forze dell’ordine faranno il loro percorso. Mi risulta che non sia stato rilevato nessun assembramento viste le capacità della sala».
[ Fonte: Bresciatoday ]