Il mercato della Bresaola della Valtellina IGP torna a crescere, e si riassesta sui livelli dell’ormai lontano 2019 nonostante l’imperversare di nuove difficoltà quali l’incremento dei costi delle materie prime, il caro energia e, più recentemente, la crisi internazionale innescata dal conflitto in Ucraina. Nello specifico, nel 2021 si è registrato un aumento della produzione pari al +6,19% su base annua, anche se – stando a quanto certificato dall’Organismo di controllo CSQA – la produzione complessiva riferita alle 16 aziende certificata si è attestata a 13.400 tonnellate (+6,35% sul 2020).
Aumenta la produzione, dunque, ma l’anno della bresaola della Valtellina vanta buoni risultati anche sul fronte dei consumi: il comparto fa infatti registrare un valore complessivo di 490 milioni di euro, forte di una notevole crescita (+8%) rispetto a quanto segnato l’anno precedente; con la provincia di Sondrio che si profila come prima classifica in termini di miglioramento (+12% su base annua).
“I dati positivi sono incoraggianti ma non siamo ancora in grado di parlare di una vera e propria ripresa o di un recupero del settore” ha commentato il presidente del Consorzio Franco Moro, invitando alla cautela. “La flessione del comparto alimentare in generale è importante e rischia di pesare ulteriormente sull’andamento dei consumi. Siamo preoccupati ma guardiamo al futuro con la volontà di far ripartire il settore”.