La Bresaola della Valtellina Igp ha subito una battuta d’arresto a causa del Coronavirus. Nel periodo marzo-maggio il Consorzio stima un calo del 23% a volume (circa 800mila kg), pari a oltre 28 milioni di euro di valore al consumo.
Il trend negativo, ahimè, segue un buon inizio del 2020 (+7,4% a volume e 11,8% a valore). A fine aprile, poi, si è registrata “un’accelerazione in negativo che ha portato i margini di perdita oltre le 2 cifre: – 28,6% a volume e -27,5% a valore”. Viene evidenziato, inoltre, che “anche a peso imposto le vendite sono calate, sia nell’affettato in vaschetta, che costituisce il 43% del comparto (con un -13,8% a volume e un -5,4% a valore), che nei formati interi/tranci (a volume -26,2% e a valore -25,7%). Solo nella seconda metà di maggio s’intravedono segnali positivi di ripresa.
“La filiera – afferma Franco Moro, presidente del Consorzio appena confermato – ha reagito in maniera responsabile investendo in sicurezza per i lavoratori e con senso di responsabilità per far arrivare il prodotto nei punti vendita, e dopo una prima sofferenza per le conseguenze del virus, ora sta gradualmente recuperando. Abbiamo affrontato la situazione con grande determinazione fin dall’inizio e ora guardiamo al futuro con un approccio nuovamente positivo e con la volontà di far ripartire il settore”.
[Fonte: Il Sole24Ore]