Il Brasile festeggia un raccolto record. Secondo quanto dichiarato in un rapporto redatto dall’Istituto brasiliano di geografia e statistica (Ibge), infatti, il colosso latinoamericano – di fatto una delle più grandi potenze agricole al mondo – sarà in grado di produrre circa 262 milioni di tonnellate di cereali e semi oleosi, con una crescita netta di 8,7 milioni di tonnellate in più rispetto a quanto generato nel corso del 2021 (ed equivalente, in altre parole, a una crescita in percentuale su base annua del 3,4%).
È importante notare, per di più, che stando ai rapporti delle autorità governative la stragrande maggioranza del raccolto in questione (il 91%, a essere precisi) è di fatto concentrato nella produzione di mais, soia e riso. Dati incoraggianti che trovano una particolare risonanza anche nel contesto della superficie effettivamente destinata alle attività di agricoltura: facendo ancora riferimento al rapporto sopracitato, il suolo coltivato complessivo dovrebbe raggiungere, nel corso del 2022, una superficie totale di 73,2 milioni di ettari, con una crescita del 6,8% rispetto allo scorso anno.
La notizia è stata commentata dal presidente uscente, Jair Bolsonaro, che nel corso di un incontro con i grandi produttori agricoli del Paese ha sottolineato come il Brasile si sia affermato come “il più grande produttore di cibo al mondo” e che, in un eventuale suo secondo mandato, questa leadership dovrà consolidarsi. Contestualmente vi ricordiamo che, nel frattempo, il Brasile sta testando una varietà di grano geneticamente modificata per contrastare la siccità.