Dopo la siccità, adesso le forti gelate stanno seriamente mettendo in pericolo le piantagioni di caffè in Brasile: a rischio circa il 60% del raccolto.
Il più grande fornitore di caffè al mondo è in ginocchio. Il Brasile sta affrontando il clima più freddo degli ultimi 25 anni, secondo Rural Clima. All’inizio di quest’anno, il Brasile era già stato colpito da una siccità che ha ridotto la produzione di arabica, il preferito da Starbucks. Ora le forti gelate portate dalla tempesta La Nina, stanno danneggiando anche gli altri raccolti.
Le temperature nelle regioni di coltivazione del caffè del Brasile sono scese sotto i 0° gradi per ore la scorsa settimana. I danni al caffè e ad alcuni aranceti sono stati “molto significativi”. Ciò non solo danneggia le piantagioni, ma potrebbe ovviamente minacciare di far aumentare i prezzi.
Il gelo può bruciare foglie e rami sugli alberi, riducendo le prospettive di sopravvivenza per il 2022. Così vanificherebbe anche le speranze di ricostituire le scorte. Molti campi sono già stati potati l’anno scorso per essere prodotti nel 2022, così ora la loro produzione potenziale sarà ridotta, ha dichiarato Regis Ricco, direttore di RR Consultoria Rural. A causa della siccità prima e della gelata ora abbattutesi in Brasile, il prossimo anno potrebbe essere il peggior ciclo ad alto rendimento degli ultimi decenni, ha affermato.
Le ultime due gelate stanno mettendo a rischio tra 1 milione e 2 milioni di sacchi del raccolto brasiliano 2022-23, secondo un sondaggio condotto su esportatori e agronomi da Cazarini Trading.