Il rischio di soffrire la fame in Brasile non è mai stato così alto: secondo le ultime stime, la percentuale di persone che negli ultimi 12 mesi ha avuto difficoltà a permettersi di acquistare del cibo per sé o per la propria famiglia ha sfiorato il 36% – record assoluto che scavalca notevolmente il picco precedentemente registrato nel 2019 (30%).
È quanto emerge da un’analisi redatta sulla base dei dati del Gallup World Poll da parte dell’istituzione accademica locale Getulio Vargas Foundation (FGV); e si tratta a tutti gli effetti della prima volta che il Paese supera la media mondiale dall’inizio del rilevamento dei dati inerenti a questo contesto. Un prospetto tanto più inquietante se consideriamo che il Brasile è di fatto una dei principali produttori mondiali di beni agricoli, e che arriva da un recente annuncio di raccolto di grano da record: ciononostante, l’impennata dei prezzi dei generali alimentari, gonfiati dalla guerra in Ucraina, ha messo fuorigioco una grossa fetta delle famiglie brasiliane, confermando i timori espressi appena un paio di settimane fa dall’ONU circa la fame nel mondo.
“È una situazione preoccupante” ha commentato a tal proposito l’economista Marcelo Neri, direttore del Centro per le politiche sociali di FGV e autore dello studio. L’aumento dell’insicurezza alimentare tra il 20% delle famiglie più a basso reddito del Brasile è aumentato al 75%, avvicinandosi pericolosamente al record mondiale del Zimbabwe, che invece registra un’80%.