Botswana: divieto di importare gli ortaggi per aumentare l’autoproduzione

Il Botswana ha annunciato che non solo non revocherà il divieto di importazione di alcuni ortaggi, ma che, anzi, lo amplierà.

Botswana: divieto di importare gli ortaggi per aumentare l’autoproduzione

Il governo del Botswana non ha dubbi: non revocherà il divieto di importazione di alcuni ortaggi, anzi, ha deciso che lo amplierà. E il tutto nell’ottica di aumentare l’autoproduzione.

Attualmente la lista include ben 16 ortaggi, ma entro i prossimi due anni si arricchirà di nuove voci. Fidelis Molao, ministro dell’Agricoltura, ha spiegato che il divieto di importazione entrato in vigore il 1 gennaio è fondamentale non solo per sostenere gli agricoltori, ma anche per promuovere l’indipendenza agricola.

Ogni anno il Botswana spende 9,2 miliardi di sterline per importare il cibo: da qui nasce la necessità di rendere il paese maggiormente autosufficiente, proteggendo e sostenendo gli agricoltori locali.

botswana

Il divieto di importazione era stato annunciato nel dicembre del 2021 e il governo aveva pianificato di riesaminarlo ogni due anni. Tuttavia Molao ha specificato che il riesame riguarderà solamente l’ampliamento dell’elenco delle verdure soggette a restrizioni, non la riduzione.

Al momento è vietato importare nel Botswana:

  • pomodori
  • carote
  • barbabietole rosse
  • patate
  • cavoli
  • lattuga
  • aglio
  • cipolle
  • zenzero
  • curcuma
  • peperoncini
  • zucche
  • angurie
  • peperoni dolci
  • farine verdi
  • erbe

Bloccando le importazioni, ecco che i rivenditori locali sono costretti a procurarsi ortaggi e frutta dagli agricoltori locali. Secondo Molao, il Botswana ha la terra, le capacità e gli agricoltori, ma non il mercato. Ma con questo divieto spera che le cose possano cambiare.