Residui di pesticidi e altre sostanze sintetiche nei parchi giochi, nei cortili delle scuole e in altri luoghi tradizionalmente frequentati dai bambini: è quanto rilevato da uno studio condotto dagli esperti di Health and Environment Alliance (HEAL), Pesticide Action Network (PAN) Europe, PAN Germany e l’Università di Risorse Naturali e Scienze della Vita di Vienna (BOKU) nel contesto della provincia autonoma di Bolzano, una delle principali regione agricole per la produzione di mele e vino. La ricerca ha di fatto preso in esame 306 campioni di erba raccolti da 88 siti pubblici naturalmente non agricoli in un lasso di tempo compreso tra il 2014 e il 2020, e ha concluso che le misure locali sono evidentemente insufficienti per prevenire l’esposizione ai pesticidi.
Misure locali che, di fatto, spaziano da cartelli di avvertimento e restrizioni sull’orario fino a limiti di distanza a cui le sostanze in questione possono essere spruzzate – accorgimenti che secondo il parere delle autorità sanitarie sono ampiamente inefficaci. Nel solo 2020, ad esempio, sono stati rilevati dei residui nel 73% dei siti campionati; con ritrovamenti di pesticidi particolarmente dannosi – come il fungicida captan e l’insetticida fosmet – avvenuti con frequenza decisamente preoccupante (rispettivamente il 60 e il 49% dei casi). “Il fluazinam, un fungicida che si sospetta possa causare danni al feto e che è stato collegato al cancro in studi sugli animali” si legge nelle conclusioni “è stato rilevato nel 74% dei siti contaminati”.
Altrettanto inquietante è la percentuale costantemente elevata di sostanze in grado di influenzare il sistema endocrino (89%) o di provocare il cancro nell’uomo (45%); o di sostanze con tossicità acuta per le api da miele (recentemente vietati dall’Unione europea). “Se queste concentrazioni di residui di pesticidi venissero riscontrate negli alimenti coltivati localmente, sarebbero di parecchie volte superiori a quelle considerate sicure per il consumo nell’Ue” hanno fatto notare i ricercatori. “Un monitoraggio coerente è essenziale per garantire l’efficacia delle misure di mitigazione e la riduzione dei rischi potenziali per l’uomo e l’ambiente derivanti dai pesticidi pericolosi”. Vi ricordiamo, in questo contesto, che la Commissione europea ha proposto di tagliare del 50% l’utilizzo di pesticidi entro il 2030, riscontrando tuttavia una certa resistenza da parte di alcuni eurodeputati.