A Bologna un pub è stato multato per gli assembramenti in strada quando in realtà si trattava solamente di una coda per l’asporto. Per questo motivo il gestore ha contestato la sanzione e ha deciso di chiudere per protesta. Purtroppo in questa Fase 2 di emergenza Coronavirus stanno emergendo parecchie situazioni del genere.
Parliamo di locali che fanno asporto, con inevitabili file che si formano fuori, ma con gestori che vengono multati per assembramento anche quando le code sono ordinate, distanziate, programmate tramite prenotazione e non dissimili alle lunghe code che si formano davanti ai supermercati (solo che a differenza dei ristoranti, pub e bar non vengono multati). E’ accaduto, per esempio, a una gelateria di Torino.
Tutto è accaduto al pub Mutenye in via del Pratello. Prima del 18 maggio c’erano state polemiche a causa di affollamento in strada e piazze: nella piazza San Francesco, poco distante, erano stati dispersi gruppi di persone che stavano consumando le bevande appena comprate.
Il gestore del Mutenye ha spiegato che a lui (e ad altri locali della via) le forze dell’ordine volevano notificare una sanzione per assembramento esterno, sanzione che hanno rifiutato. Il gestore ha sottolineato che tutti loro, sia come staff che come clienti, hanno messo in atto tutte le norme cautelative richieste, anche su consiglio degli stessi organi di controllo.
Per questo motivo, dopo aver rifiutato la sanzione, il pub ha deciso di chiudere per protesta: non si sentono tutelati e sono delusi da come l’amministrazione stia gestendo la riapertura, scaricando tutte le responsabilità sul buon senso di clienti e commercianti.